Bruxelles – L’Italia è la quinta nazione europea per sovraffollamento delle carceri. Con 109 detenuti ogni 100 posti disponibili Il nostro Paese è dietro solo a Ungheria, Cipro, Belgio e Francia e allo stesso livello del Portogallo. Lo affermano le Statistiche penali annuali del Consiglio d’Europa (Space), con dati riferiti al 2016, pubblicate a Strasburgo. Quello italiano è il secondo budget totale più elevato speso da una amministrazione penitenziaria (2,8 miliardi di euro) in tutta Europa, seguendo solo la Germania che ha sostenuto costi per 3 miliardi.
Se tra il 2006 e il 2016, i tassi di incarcerazione sono cresciuti in Italia del 37%, il nostro Paese è al quarto posto nella classifica della percentuale di incarcerati per reati di droga con il 30,8%, mentre si piazza al secondo posto per il più alto numero di immigrati detenuti ( 18.311) seconda solo alla Germania (22.922).
“Con una media di oltre 9 detenuti per 10 posti, le carceri europee sono prossime alla saturazione” afferma lo studio che mostra che “il tasso di detenzione è passato da 115,7 a 117,1 detenuti per 100mila abitanti” tra il 2015 e il 2016. Il report spiega che il tasso di detenzione “è influenzato principalmente dalla durata delle pene e delle misure imposte. Anche la durata media della detenzione, che da questo punto di vista può essere considerata come un indicatore del modo in cui viene applicato il diritto penale, è aumentata lievemente, raggiungendo 8,5 mesi”. I Paesi nei quali il tasso di detenzione ha registrato la crescita maggiore sono la Bulgaria (+10,8%), la Turchia (+9,5%), la Repubblica ceca (+7,6%), la Serbia (+6,6%) e la Danimarca (+5,5%). Le amministrazioni penitenziarie nelle quali vi è stata una diminuzione maggiore sono l’Islanda (-15,9%) e l’Irlanda del Nord (-11,8%).