Bruxelles – Coltivare e “riprogrammare” le piante di tabacco per produrre, invece di sigarette, molecole benefiche per la salute dell’uomo da destinare a vaccini, farmaci e cosmetici. E’ questo l’obbiettivo del progetto di ricerca europeo Newcotiana, per rivitalizzare la coltivazione del tabacco in chiave sostenibile nel campo della salute e dell’ambiente. Questo per sostenere economicamente il settore del tabacco che negli ultimi tre decenni è diminuito di circa 6 volte sia in Europa che in Italia, rispettivamente da 710 mila a 115 mila ettari e da 81 mila a 15 mila ettari.
Nel progetto scientifico sono coinvolti 19 partner tra centri di ricerca (tra cui Enea per l’Italia) e aziende provenienti da sette Paesi Ue e dall’Australia e coordinati dall’Istituto di biologia molecolare e cellulare del Consiglio delle ricerche spagnolo.
La scelta di condurre le sperimentazioni sulla pianta di tabacco dipende dal fatto che la sua struttura genetica è facilmente trasformabile ed è già conosciuta a fondo. Su queste piante “verranno utilizzate differenti tecniche di miglioramento genetico, tra cui procedure che consentono di effettuare con estrema precisione il ‘taglia-e-cuci’ del DNA”. Spiega Giovanni Giuliano, genetista dell’Enea. In questo modo i ricercatori saranno in grado di modificare la composizione genetica delle piante di tabacco che, invece di essere usate per produrre nicotina, diventeranno future biofabbriche di farmaci e cosmetici. Giuliano continua spiegando che l’attenzione sarà concentrata sulla produzione di piccole molecole con “funzione protettiva per l’occhio e nella cura palliativa di malattie come sclerosi multipla e Alzheimer”.
Si prevede che in tre anni il progetto Newcotiana dovrebbe portare in campo le due specie fatte crescere con le cosiddette ‘New Plant Breeding Techniques’, nuove tecnologie di miglioramento delle piante coltivate basate sul Dna ricombinante, che sono in grado di produrre modificazioni genetiche molto simili, se non indistinguibili, a quelle ottenibili attraverso metodiche più tradizionali della mutagenesi casuale e dell’incrocio. Quindi piante di tabacco modificate ma non transgeniche.