Bruxelles – Non solo i magistrati, il governo polacco, attraverso una legge approvata dal Senato ma ancora non firmata dal Capo dello Stato, vuole avere il potere di nominare (e revocare) il presidente dell’associazione nazionale dei caccatori.
La denuncia viene dalla Face, la Federazione europea delle associazioni venatorie, che spiega che la nuova legge prevede “la nomina del presidente dell’associazione dei cacciatori sia decisa dal ministro dell’Ambiente, che avrebbe anche il potere di revocarlo. Una scelta che elimina il potere di autodeterminazione dell’Associazione polacca dei cacciatori e rappresenta un attacco diretto al principio di democrazia”.
In realtà tutta la nuova legge, che i cacciatori chiedono al presidente della Repubblica Andrzej Duda di “riconsiderare” prima della promulgazione, è tesa a limitare di molto l’attività venatoria, e la Face è dunque “molto preoccupata”. Altre previsioni della normativa “impediscono ai cacciatori di allenare i propri cani” oppure di “non prevedere sanzioni per chi ostacola la caccia, aprendo la porta a blocchi e sabotaggi”. Si prevede anche il divieto di partecipare a battute di caccia ai minorenni, “eliminando – dice la Face – la possibilità di trasmettere le tradizioni di caccia da una generazione all’altra… mentre è un diritto fondamentale dei genitori educare i propri figli secondo le proprie convinzioni”.
Secondo la Face, infine, questo progetto di legislazione “contraddice molti principi fondanti della Carta europea sulla caccia e la biodiversità”, adottata a Berna nel 2007.