Roma – Nella bufera diplomatica che imperversa tra Londra e Mosca per la vicenda dell’ex spia russa avvelenata nel Regno unito, l’intervento dell’Alto rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, rischia di aggiungere tensione. In anticipo di un paio di giorni sulla scadenza che cade il 18 aprile, la vicepresidente dell’esecutivo comunitario ha diramato una dichiarazione infuocata, nella quale l’Unione europea “ribadisce di non riconoscere e di continuare a condannare” l’annessione “illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli”.
L’Ue “mantiene il suo fermo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, si legge ancora nel documento. Bruxelles “non riconosce” le elezioni indette nella penisola – anche lì si potrà votare per le presidenziali russe di domenica prossima – e condanna la “militarizzazione in corso” e il peggioramento dei diritti umani da quando Mosca ha deciso l’annessione. Mogherini rinnova poi “la richiesta di rilascio immediato per Oleh Sentsov, Oleksandr Kolchenko, Mykola Semena e tutti coloro che sono stati detenuti e condannati in violazione del diritto internazionale”.
La condanna espressa dall’alto rappresentante, sebbene slegata dalla disputa tra Regno unito e Federazione russa dopo l’avvelenamento di Segei Skripal, alimenta le pressioni nei confronti del Cremlino. Pressioni esercitate anche dal presidente del consiglio italiano, Paolo Gentiloni, che in una telefonata alla premier britannica Theresa May ha indicato la necessità che la Nato e l’Ue manifestino solidarietà a Londra.