Roma – “Il sostegno all’Unrwa”, l’agenzia delle Nazioni unite fondata nel 1949 per assistere i profughi palestinesi messi in fuga dal conflitto che portò alla nascita di Israele l’anno prima, “è un dovere umanitario e politico”. Cosi Federica Mogherini, alta rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, spiega la decisione di stanziare 82 milioni di euro per contribuire al bilancio 2018 dell’organizzazione umanitaria. L’annuncio è arrivato oggi, nella sede della Fao a Roma, dove si è tenuta una conferenza ministeriale per raccogliere le risorse necessarie a scongiurare la chiusura dell’agenzia, il cui bilancio è in crisi.
Milioni di persone, uomini, donne e bambini, dipendono dall’Unrwa per servizi vitali”, ha ricordato Mogherini elencando “istruzione, assistenza sanitaria e servizi sociali, assistenza umanitaria e occupazione”. Ma a fianco a questa motivazione umanitaria c’è quella politica: “È nel nostro interesse collettivo costruire la pace e la sicurezza in Medio Oriene, e una prospettiva per una soluzione negoziata dei due Stati”, obbiettivi già difficili che si complicherebbero ulteriormente senza l’attività dell’Unrwa.
“L’Ue manterrà il suo elevato livello di contribuzione sia nel 2019 che nel 2020”, ha promesso poi il commissario per le Politiche di vicinato, Johannes hahn. Nel 2016 e nel 2017, l’Ue ha versato 424milioni di euro, cui si aggiungono i 391 erogati dai Paesi membri. Gli 82 milioni annunciati sono stati allocati come parte del contributo annuale regolare dell’Ue per il 2018, e si è utilizzata una procedura accelerata per renderli disponibili.