Bruxelles – Per gli eurodeputati italiani queste elezioni sono state una vera e propria débacle. Erano dieci gli italiani che avevano provato a passare dal seggio di Strasburgo a quello di Roma. A riuscire nell’impresa soltanto il leader della Lega, Matteo Salvini, che proprio ieri ha annunciato le sue dimissioni, e il suo vice Lorenzo Fontana. Ce l’ha fatta anche il capogruppo dei socialisti, Gianni Pittella del Partito democratico, che seppur sconfitto nella partita all’uninominale nella sua Basilicata, è riuscito comunque ad essere eletto grazie al paracadute del proporzionale.
E la disfatta è bipartisan, comune sia ai politici di sinistra che di destra. Tre erano gli esponenti del Pd che avevano provato a mettersi in competizione, ma nessuno di loro ce l’ha fatta. E così Nicola Caputo, Elena Gentile e Isabella de Monte dovranno concludere la legislatura europea non essendo stati premiati dagli elettori italiani. Migliore sorte non hanno avuto i fuoriusciti dal Pd che avevano provato a mettersi in gioco in Liberi e uguali di pietro Grasso. Nienta da fare né per Flavio Zanonato, né per uno dei volti più noti della nuova formazione a sinistra dei Dem, l’ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, anche lui escluso dal Parlamento nazionale.
Una sonora e dolorosa sconfitta anche per l’ex Forza Italia Raffaele Fitto e l’ex Udc Lorenzo Cesa che erano scesi in campo con una nuova formazione, Noi con l’Italia, in sostegno alla coalizione di Centrodestra. Il nuovo partito non ha raggiunto il 3% ed è riuscito ad eleggere solo 15 deputati grazie all’uninominale, Ma non i suoi due leader, Fitto e Cesa appunto, che si troveranno costretti a restare a Bruxelles e Strasburgo.