Roma – “I dazi non sono la via da seguire”. È la posizione espressa dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al capo dell’esecutivo comunitario Jean Claude Juncker. Nel corso di una telefonata, nel pomeriggio, l’inquilino di Palazzo Chigi ha voluto sottolineare al presidente della Commissione Ue quanto sia “importante proseguire nel dialogo con gli Stati Uniti”, per evitare di innescare una guerra protezionistica dopo i dazi sull’acciaio e l’alluminio stabiliti dall’amministrazione Trump. “Nel prossimo Consiglio europeo valuteremo una posizione da assumere in comune”, ha assicurato Gentiloni secondo quanto riportato da fonti di Palazzo Chigi.
Che l’Ue reagisca unita è la priorità indicata anche dal vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen. In una conferenza stampa a Bruxelles, il finlandese ha prima rivolto un appello a Whashington perché i dazi risparmino l’industria Ue. “Gli Stati membri dell’Unione europea sono stretti alleati degli Stati uniti in termini di commercio e sicurezza”, ha sottolineato, e questo a suo avviso è un valido motivo per “ottenere un’esclusione”. Senza contare che “le nostre imprese non hanno fatto dumping su acciaio e alluminio nel mercato americano”, ha aggiunto il commissario per la Crescita e gli investimenti.
La Commissione sta studiando le possibili risposte, come annunciato dalla commissaria al Commercio Cecilia Malmstrom che domani incontrerà il rappresentante Usa, Robert Lighthizer. Non sarà un incontro risolutorio, secondo Katainen. L’Ue studia non solo ritorsioni, ha indicato Katainen, perché la priorità è individuare “opzioni per essere esclusi dalle tariffe” doganali. Esclusioni che non possono riguardare singoli Paesi Membri, avverte, perché “non vogliamo vedere nessuna divisione, qui in Europa e nell’industria, rispetto a Paesi terzi”.