Bruxelles – Un piano per proteggere gli spazi pubblici dalla minaccia terroristica. È questa la proposta della Commissione europea presentata al Comitato delle Regioni durante l’evento ‘Eu Mayors’ Conference: costruire difese urbane contro il terrorismo, lezioni apprese dai recenti attacchi’. La Conferenza, presieduta dal Commissario Ue per la sicurezza Julian King si è tenuta a soli 300 metri dalla stazione della metropolitana Maalbeek, nel cuore del quartiere Europeo di Bruxelles, il luogo dell’attacco terroristico che colpì la capitale belga il 22 marzo 2016. “La conferenza vuole fare il punto sullo sforzo dell’Ue nell’attuazione delle misure antiterrorismo, partendo dalle piccole comunità”, ha spiegato King.
Il piano dell’Ue, che è stato accolto con favore dal presidente del Comitato europeo delle regioni Karl-Heinz Lambertz, prevede lo stanziamento di fondi per costruire difese urbane contro gli attacchi terroristici, sottolineando il ruolo delle autorità locali tanto nella prevenzione, quanto nella lotta contro la radicalizzazione violenta. Lambertz ha dichiarato che “il rafforzamento della difesa dei cittadini deve andare di pari passo con la lotta all’esclusione sociale” e ha messo in guardia “contro le proposte politiche volte a ridurre la coesione dell’Ue, che minerebbero questi sforzi”, in quanto “la politica di coesione non è una vacca da mungere o una mucca da macello la cui carne nutre altri obiettivi”. Lambertz sostiene che per risolvere il problema, in linea con la Commissione Ue, bisogna “investire in problemi locali condivisi che richiedono soluzioni europee”.
Il presidente ha definito “positivo il lavoro dell’ Ue che “agisce lavorando insieme alle nostre città per proteggere le nostre strade”. A suo avviso, “se si vogliono evitare future tragedie, dobbiamo affrontare le cause profonde del radicalismo: esclusione sociale e mancanza di integrazione della comunità. Riducendo la politica di coesione dell’Ue o allontanando preziosi fondi europei, le tasche delle autorità locali sarebbero pericolose e controproducenti”.
Corina Creţu, commissaria europea per la Politica regionale intervenendo alla conferenza ha spiegato che ” le soluzioni saranno trovate lavorando insieme a tutti i livelli, locale, nazionale ed europeo, scambiando esperienze e buone idee e rendendo le nostre città sempre più volte all’integrazione, per affrontare l’estremismo e la violenza prima che prendano piede
nelle nostre strade”.
Per contrastare la radicalizzazione, bisogna sostenere una linea forte sul rispetto dello stato di diritto. Ma anche i governi locali e regionali devono profondamente sull’importanza dell’integrazione e del mantenimento dei valori europei fondamentali. – ha dichiarato Bart Somers, sindaco della città belga di Mechelen, vincitore del World mayors prize nel 2017 per il suo lavoro sull’integrazione sociale – Gli estremisti condividono tutti un tratto comune: il senso di alienazione. Alcuni, pur affrontando l’emarginazione sociale senza diventare terroristi, spesso esprimono la loro alienazione in altri modi che danneggiano la società, come il rifiuto di valori condivisi di democrazia e stato di diritto. La mancanza di integrazione è dannosa per la società e potenzialmente pericolosa, motivo per cui l’Ue deve agire unita per investire nella connessione sociale.
Jean-François Barnier, sindaco del comune francesse di Chambon-Feugerolles ha concordato con Somers e si è congratulato con l’esecutivo Ue: “Nel suo piano d’azione, la Commissione europea riconosce che abbiamo bisogno di cooperazione tra i diversi livelli: locale,regionale, nazionale. Questo è ottimo. Il piano è un invito ai politici e funzionari per imparare gli uni dagli altri. Credo che il piano non solo aiuterà a ridurre il numero di attacchi terroristici, ma aiuterà a prevenire la radicalizzazione e promuovere comunità più inclusive.