Bruxelles – Comunque vada sarà un disastro. Il comitato Brexit del Parlamento britannico ha pubblicato oggi la sue triste analisi sull’impatto economico che avrà lasciare l’Unione europea. Un documento sulla cui pubblicazione si è svolto per settimane un braccio di ferro con il governo, che voleva mantenere segreto il documento.
Come suggerito da alcune indiscrezioni circolate in precedenza, la crescita economica britannica verrebbe colpita da ognuno dei modelli che si stanno immaginando per una futura relazione con l’Unione europea: Spazio economico europeo (See) di tipo norvegese; un accordo di libero scambio; o un commercio basato solo sulle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, il Wto. Lo scenario peggiore sarebbe quello del solo Wto, con il quale il Pil potrebbe diminuire di un 7,7% cumulativo in 15 anni, mentre nell’ambito di un accordo See nello stesso periodo ci sarebbe una modestissima crescita (per i parametri britannici) dell’1,6%.
L’analisi rileva anche che i guadagni a lungo termine derivanti da nuovi accordi commerciali con paesi non Ue – uno dei temi centrali dei sostenitori della Brexit – potrebbero essere solo dello 0,2% -0,7% del Pil, un incremento che però sarebbe di fatto cancellato dalle perdite derivanti da un rapporto con l’Ue da paese terzo e non più da membro.
Come riporta il quotidiano Guardian il presidente del comitato parlamentare, il laburista Hilary Benn, ritiene che “consentire a questa informazione di essere considerata nella sua interezza, piuttosto che in maniera selettiva, aiuterà a informare correttamente il dibattito pubblico su come si è arrivati a quantificare le cifre e su quali potrebbero essere gli effetti economici della Brexit”.
Benn sottolinea che “l’analisi suggerisce che ci sarà un effetto negativo sull’economia del Regno Unito e di tutte le sue regioni, e che il grado di impatto dipenderà dal risultato raggiunto nei negoziati”.
I parlamentari pro-Brexit hanno però messo in discussione la credibilità delle previsioni. Jacob Rees-Mogg, presidente del gruppo di ricerca europeo, ha detto che la ricerca è stata già “ampiamente divulgata e ridicolizzata per il suo approccio che avrà poche conseguenze”.
I funzionari di Whitehall in realtà ammettono nello stesso documento che le previsioni sono altamente incerte, data la natura “senza precedenti” dell’accordo che il governo spera di raggiungere, ma aggiungono che le previsioni economiche saranno necessarie perché i negoziati abbiano una base di informazioni sui possibili impatti.