Bruxelles – Le cose hanno preso una piega positiva, ma in Italia ci sono troppi squilibri economici e finanziari, il debito è troppo alto e la crescita, che pure c’è e sembra poter proseguire, è sotto la media dell’Unione, per non dire della bassa produttività. E’ il quadro della situazione economica italiana fatto dalla Commissione europea nella sua relazione sugli squilibri macroeconomici nell’Ue nel quadro del Semestre europeo. Per quanto riguarda la situazione politica attuale, dopo le elezioni, a Bruxelles si ribadisce la fiducia in Sergio Mattarella, che, si sottolinea, è a capo di una Paese democratico che resterà strettamente legato ai 27.
“In Italia la crescita si è rafforzata nel 2017 e ci aspettiamo che resti costante anche quest’anno, ma è ancora molto sotto la media europea, il debito è il secondo più elevato dell’Ue e la produttività è bassa”, ha detto il vicepresidente della commissione Ue, Valdis Dombrovskis presentando i dati alla stampa. Per quanto riguarda le banche anche “ci sono ancora problemi”, ma si riconosce che “si stanno affrontando”.
Della fase post elettorale ha parlato il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, ribadendo che nella Commissione sono “molto fiduciosi nella capacità del presidente Mattarella” di lavorare alla formazione “di un Governo stabile”. Secondo il francese l’Italia “confermerà il suo impegno europeo e la sua posizione nel cuore d’Europa, della quale è uno dei Paesi fondatori”. Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti di confronto e verifica tra Bruxelles e Roma, Moscovici ha detto che “siamo organizzati per affrontare qualunque calendario politico” si realizzerà in Italia.
Secondo il rapporto dunque in Italia ci sono ancora “squilibri eccessivi”, un alto debito e una bassa produttività. Una situazione che rischia di avere “implicazioni transnazionali, in un contesto di crediti deteriorati ancora elevati e disoccupazione”. Secondo i tecnici di Bruxelles il debito non è più in una fase espansiva, “ma ancora non ha imboccato un percorso di ferma discesa a causa del deteriorarsi del saldo strutturale”, mentre il percorso delle riforme appare “rallentato”, benché si siano fatti progressi nella realizzazione delle raccomandazioni inviate dalla Commissione a maggio del 2017.
Le cose vanno un po’ meglio, tutto sommato, perché ci sono “condizioni economiche favorevoli e una riduzione dei rischi nel settore bancario”, ma Bruxelles chiede ancora “determinazione”, di fatto un monito al prossimo governo italiano.