Bruxelles – In Europa, per ogni euro guadagnato da un uomo la donna prende in media 84 centesimi. Secondo i dati dell’Eurostat, la disparità tra gli stipendi, nel 2016 supera il 16%, mentre l’Italia detiene il primato positivo, insieme alla Romania, garantendo che le donne guadagnino “solo” il 5,3% in meno degli uomini. Le differenze più ampie si registrano in Estonia col il 25%, in Repubblica Ceca e Germania entrambe al 22%.
Nonostante nel 2016 i dati dimostrino che il 44% delle donne dei Paesi europei abbiano raggiunto un livello d’istruzione terziaro (es.dottorati, master) rispetto al 34% degli uomini, a parità di ruolo e mansioni le donne e gli uomini non godono della stessa retribuzione. Se parliamo di penalità in ambito salariale le italiane non sono tra le più penalizzate. Il divario può essere influenzato da variabili socio-culturali, legali che vanno oltre una semplice retribuzione uguale.
La differenza retributiva aumenta anche col crescere dell’età: a differenza di decenni fa, oggi entrambi i sessi hanno lo stesso livello di istruzione e dunque un po’ meno differenze. Spesso molte donne, per lunghi periodi, tendono a lavorare meno ore o ad interrompere la propria carriera professionale, a contrario degli uomini che tendono a lavorare di più e ad evitare interruzioni. Una vita professionale senza interruzioni contribuisce all’ottenimento di stipendi più elevati. Può accadere che uomini e donne siano pagati in modo diverso già alla loro prima esperienza lavorativa anche per una questione di negoziazione iniziale e questo può condizionare il livello di stipendio per anni.
L’interruzione della carriera può avere diverse spiegazioni, come nel caso dell’Italia, dove spesso la mancanza di politiche sociali per le mamme costringe molte donne a rinunciare alla propria professione per dedicarsi, anche solo i primi anni, ai propri figli. Pertanto, le donne guadagnano meno in generale perché lavorano meno ore retribuite, operano in settori a basso reddito o sono meno rappresentate nei livelli più alti delle aziende.
Pubblico vs privato
Nel 2016, la maggior parte dei paesi dell’Ue, ha registrato un genere una disparità più elevata tra il settore privato e quello pubblico. È probabile che questo sia dovuto al fatto che all’interno del settore pubblico, in più paesi i salari degli impiegati sono garantiti da contratti nazionali o accordi sindacali. Questi variano nel settore privato dal 6,8% in Romania al 24% in Germania, e nel settore pubblico dal -6,6% di Cipro a 24,4% nel Regno Unito.