Bruxelles – Mettiamo da parte mimosa e fiori, quest’anno per la Giornata internazionale della donna, passiamo alla riflessione per capire dove siamo e come dobbiamo agire per garantire: accesso all’istruzione, parità di retribuzione per lo stesso lavoro, accesso a posti di responsabilità nelle imprese e nella politica nonché protezione dalla violenza.
Ѐ proprio in vista dell’8 marzo, che 14 Commissari europei hanno sottoscritto una dichiarazione per ribadire l’impegno dell’Ue: “La parità tra donne e uomini è uno dei valori fondamentali dell’Unione europea sancito nei nostri trattati. La nostra Unione è pioniere nell’affrontare la discriminazione basata sul genere e possiamo essere orgogliosi dei progressi compiuti: l’Europa è uno dei luoghi più sicuri ed equi per le donne nel mondo”.
Sembra un leggenda metropolitana ma in Europa le donne sono ancora pagate in media il 16,3% in meno rispetto agli uomini. Negli ultimi anni il divario retributivo non si è ridotto, in parte perché ci sono meno lavoratrici donne rispetto agli uomini, lavorano in settori in cui le retribuzioni sono più basse, vengono promosse meno di frequente, e usufruiscono più spesso di interruzioni nel corso della loro carriera professionale.
Esempio arriva anche dalla Commissione europea, dove a febbraio, il numero delle donne che occupavano ruoli dirigenziali ha raggiunto il 36% rispetto all’11% al novembre 2014. Lo stesso presidente Jean Claude Juncker si è impegnato a raggiungere il 40% entro il 31 ottobre 2019, al termine del mandato.
Nonostante la tutela dei diritti della donna sia tra le priorità, purtroppo i dati dimostrano come le molestie e le violenze sessuali siano all’ordine del giorno- in Italia vediamo che i femminicidi non sembrano arrestarsi (secondo Eures si contano 114 vittime nel 2017) – e le molestie travolgono settori come il cinema o le Ong.
Sono molte le attività che la Commissione europea per eliminare le disparità, sia nell’Eurozona che nelle missioni extra Europa, “ma il nostro lavoro non è finito, nella pratica il percorso verso la piena parità è ancora lungo. Le donne e le ragazze sono ancora vittime di molestie, abusi e violenza e, spesso, con retribuzioni inferiori e minori opportunità di carriera e di sviluppo nel mondo imprenditoriale, non hanno ancora la possibilità di infrangere il “soffitto di cristallo”, ribadiscono i commissari.