Bruxelles – Più arance nell’aranciata. È entrato in vigore in Italia un provvedimento in linea con la direttiva europea che innalza dal 12% al 20% la quantità di frutta minima che una bibita analcolica deve contenere per entrare nella categoria ‘succo d’arancia’. Secondo la Coldiretti, il nuovo provvedimento, aumentando il livello di qualità del prodotto va anche incontro alle richieste dei consumatori, porta beneficio al lavoro del produttore e in generale contrasta cattive politiche economiche che stavano portando al disfacimento del ‘made in Italy’.
Stando a quanto riportato dall’associazione degli agricoltori, una bevanda con il 20% di succo di arancia aiuta a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C e migliora le difese del sistema immunitario. La Coldiretti ha condotto un’indagine sui dati forniti dal ministero della Salute, in cui emerge che nel 2017 più di un bambino su tre in Italia ha consumato tutti i giorni bevande gassate e zuccherate (tra le quali in massima parte, aranciata, sostiene l’associazione). Si tratta del 36% dei minori, un dato in diminuzione rispetto al 48% del 2010. La Coldiretti associa la decrescita del consumo alla crescente attenzione alla salute e al benessere e spiega che “l’aumento del succo di vera arancia va incontro alle richieste dei consumatori che sono sempre più attenti alla salute e al benessere personale, anche e soprattutto dei più piccoli”.
“L’innalzamento della percentuale di succo di frutta nelle bibite va a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e va a ridurre le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità in forte aumento – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – Il prossimo passo verso la trasparenza è quello di rendere obbligatoria l’indicazione di origine in etichetta della frutta utilizzata nelle bevande per impedire di spacciare succhi concentrati importati da Paesi lontani come Made in Italy”.
Grazie al nuovo provvedimento si risponde “all’esigenza di aumentare il livello qualitativo dell’offerta in una situazione in cui si assiste in Italia a una vera invasione dall’estero con un fiume di 200 milioni di chili di succo di arancia straniero che valica le frontiere e finisce nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché in etichetta viene segnalato solo il luogo di confezionamento” ha denunciato Moncalvo. Secondo il presidente si tratta di “un trend drammatico per gli agrumeti italiani che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori” dal momento che negli “ultimi 15 anni sono andati persi 60mila ettari di agrumi e ne sono rimasti 124mila, dei quali 30mila in Calabria e 71mila in Sicilia”. Grazie alla nuova legge saranno salvati “oltre diecimila ettari di agrumeti, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria”.
Attualmente il mercato italiano delle bibite zuccherate analcoliche vale 5,8 miliardi di euro. Per ogni aranciata venduta sugli scaffali a 1,3 euro al litro agli agricoltori vengono riconosciuti solo 3 centesimi per le arance contenute, del tutto insufficienti a coprire i costi di produzione e di raccolta. Sotto accusa, oltre la concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero, il fatto che fino ad l’88% delle aranciate era costituto da acqua, zucchero e aromi.
L’aumento della percentuale del contenuto minimo di frutta al 20% corrisponde all’utilizzo di 200 milioni di chili in più di arance all’anno. Ora come ora, una pianta di arance su tre (31%) è scomparsa in Italia negli ultimi quindici anni, mentre i redditi dei produttori sono andati a picco. Per questo gli aranceti stavano scomparendo sempre di più proprio in quei territori dove per secoli avevano costituito “una grande fonte di orgoglio e di reddito”.
Sono centinaia le iniziative che ha organizzato la Coldiretti in tutto il Paese, istituendo una “Giornata nazionale dell’arancia” che coinvolgendo grandi e piccoli agricoltori da tutta la penisola, si ripropone di aiutare i cittadini a leggere le nuove etichette e festeggiare l’agrume più consumato dagli italiani con maxispremute, tutor delle arance che spiegano come riconoscere le diverse varietà e nutrizionisti che espongono consigli su come e quando consumare la frutta per goderne al meglio.