Bruxelles – Gli Oscar si chiudono con una bella vittoria per l’Italia e l’Europa. Nella 90esima edizione dei premi più ambiti per chi lavora nel settore cinematografico, James Ivory vince il premio per la migliore sceneggiatura non originale di “Chiamami col tuo nome”. Il film del regista italiano Luca Guadagnino che era candidato anche in altre tre categorie: miglior film, migliore attore protagonista, miglior canzone.
La storia, tratta dall’omonimo romanzo di André Aciman, narra la relazione tra Elio, diciassettenne italo- americano, e uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre.
Dopo il trionfo del film italiano, venerdì sera è stata la volta di altri cinque film, sostenuti dal programma, che hanno vinto numerosi premi ai Césars, celebrando così il suo successo. “120 battiti al minuto”, regia di Robin Campillo ha vinto sei premi: miglior film, miglior debutto maschile a Nahuel Pérez Biscayart, miglior attore non protagonista a Antoine Reinartz, miglior montaggio a Robin Campillo, miglior colonna sonora a Arnaud Rebotini e miglior sceneggiatura a Robin Campillo.
“Au revoir là-haut” (diretto da Albert Dupontel) ha ricevuto cinque Césars: Miglior regia, Migliori costumi a Mimi Lempicka, Miglior scenografia a Pierre Quefféléan, Miglior fotografia a Vincent Mathias e Miglior sceneggiatura non originale a Albert Dupontel e Pierre Lemaitre.
Il film “Barbara” con la regia Mathieu Amalric ha vinto il premio per la migliore attrice, assegnato a Jeanne Balibar, e per il miglior sonoro a Olivier Mauvezin, Nicolas Moreau e Stéphane Thiébaut.
Invece “I am not your negro” , diretto da Raoul Peck, ha ricevuto il premio César come miglior documentario. “Le brio” di Yvan Attal, ha vinto come miglior debutto femminile per l’interpretazione di Camélia Jordana.
Weekend da brindisi per i film finanziati da Media di Europa Creativa, il sottoprogramma promosso dall’Unione europea che ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo economico e sociale nel settore culturale e creativo.