di Alessandro Bosco
Da anni dominante nel dibattito pubblico italiano, il tema dell’immigrazione è tornato prepotentemente al centro dello scontro elettorale dopo i fatti di Macerata.
Quale migliore fonte, se non i programmi depositati presso il Ministero dell’Interno, per capire qualcosa in più sulle posizioni dei maggiori partiti sul tema?
Centro-destra
Il centro-destra affronta la questione al paragrafo 5 del programma comune. Il titolo è rappresentativo: “Più sicurezza per tutti”. Il nesso terrorismo-immigrazione è chiarito già nei primi due punti: rispettivamente “lotta al terrorismo” e “ripresa controllo dei confini”. La posizione della coalizione si sostanzia in un energico “blocco degli sbarchi” e in due imponenti declinazioni dell’ormai famosa “aiutiamoli a casa loro”: un “Piano Marshall per l’Africa” e la “stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici”.
PD
Non c’è nel programma del PD un paragrafo specifico sul tema. Se ne parla al punto 9 (“Verso gli Stati Uniti d’Europa”): si dichiara la necessità di superare l’accordo di Dublino, senza proporre alternative, e si enuncia la famosa equazione “in assenza di solidarietà nella gestione dell’immigrazione non potrà esserci solidarietà nel prossimo bilancio europeo”. Interessante, nel paragrafo dedicato alla sicurezza, il messaggio “per ogni euro investito in sicurezza uno andrà investito in cultura”. Nessun accenno allo ius culturae.
+Europa – Liberi e Uguali
Entrambe le liste dichiarano di voler superare la legge Bossi-Fini, additata come una delle maggiori cause dell’emarginazione e dell’irregolarità. Poi, oltre alle numerose proposte alternative per il settore dell’integrazione, +Europa rilancia la necessità di procedere verso lo ius culturae e Liberi e Uguali a questa possibilità affianca anche quella dello ius soli. Assente in Liberi e Uguali, la posizione di +Europa sul Regolamento di Dublino è chiara: individuare lo Stato membro competente per la domanda d’asilo tenendo conto innanzitutto delle esigenze familiari o umanitarie del richiedente asilo.
Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle affronta succintamente la questione al punto 8 del proprio programma. Le proposte sono due: “rimpatri immediati per gli irregolari” e “10000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare entro un mese […] se un migrante ha diritto a stare in Italia o no”.
Alcune considerazioni
A prescindere dalle diverse posizioni programmatiche, è importante capire che si tratta di problemi complessi (non di emergenze) che andrebbero affrontati nella consapevolezza che i flussi continueranno.
Inoltre, una ricerca realizzata da Demos e dall’Osservatorio di Pavia ci dice che nel 2017 a fronte di un calo del 34% degli sbarchi (e di un calo dei crimini) la paura dello straniero sia salita al 46%. Dati che chiaramente si contraddicono e che la politica e i partiti dovrebbero cercare di riequilibrare nell’ottica di una tradizionale e basilare funzione di formazione dell’opinione pubblica.