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    Home » Cronaca » Slovacchia: assassinato un noto giornalista investigativo

    Slovacchia: assassinato un noto giornalista investigativo

    Le autorità hanno trovato Jan Kuciak freddato in casa con la compagna. Indagava sul partito del premier Fico, che apostrofò alcuni giornalisti come "sporche prostitute"

    Veronica Chisari</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@veronicachisari" target="_blank">@veronicachisari</a> di Veronica Chisari @veronicachisari
    26 Febbraio 2018
    in Cronaca
    Jan Kuciak

    Jan Kuciak

    AGGIORNAMENTO del 28 febbraio

    Kuciak lavorava su una storia circa le presunte attività in Slovacchia di persone associate alla ‘ndrangheta. Secondo una sintesi pubblicata dal Centro ceco per il giornalismo investigativo (CCIJ), l’Investigative Reporting Project Italia e Aktuality.SK, l’indagine iniziò dalla ricerca del motivo per cui il primo ministro Fico assunse Mária Trošková, 27enne ex ballerina in topless e concorrente a Miss Universo, come una dei suoi assistenti, nonostante mancasse di esperienza politica.

    L’indagine ha preso una svolta drammatica dopo che è emerso che Trošková era stata socia in affari di Antonino Vadala, 42 anni, un italiano che vive in Slovacchia con legami presumibilmente stretti con la ‘Ndrangheta.

    Nel 2001 la polizia italiana tentò di arrestare Vadala dopo in alcune intercettazioni telefoniche fu scoperto a discutere della logistica per nascondere un trafficante di droga e un assassino nella sua casa in Calabria. Tuttavia Vadala evitò l’arresto fuggendo in Slovacchia.

    Un reporter del CCIJ che conosceva Kuciak ha spiegato al quotidiano britannico Guardian che l’inchiesta rivelava che ‘ndranghetisti italiani avevano “fatto affari con i politici regionali”, formando quello che era effettivamente un sindacato mafioso.

    L’inchiesta stava per entrare in quella che Kuciak considerava la “fase pericolosa”, poiché lui e i suoi colleghi del CCIJ di Praga si stavano preparando a confrontarsi con i principali protagonisti. Ma non c’è stato il tempo: Kuciak e Kusnirova sono stati freddati nella loro casa a Vel’ká Mača, a 65 miglia a est di Bratislava.

    Un gruppo di redattori-capo slovacchi ha detto che l’omicidio è “diretto contro la libertà di espressione e il diritto dei cittadini di controllare i potenti e coloro che violano le leggi”. Fico, tuttavia, ha attaccato la stampa in una conferenza stampa denunciando quello che secondo lui è un “abuso politico di una tragedia”, dopo che politici dell’opposizione hanno accusato i membri del suo partito al potere di essere legati alle uccisioni.

    A Bruxelles, nell’aula del Parlamento europeo il presidente Antonio Tajani ha duramente condannato il duplice omicidio, affermando che “che abbiamo tutti il dovere di continuare la battaglia di Jan Kuciak per la verità. Non è ammissibile che oggi, nell’Unione europea, un giornalista venga ucciso perché sta svolgendo la sua professione”. 

    “Come possiamo condannare chi intimidisce e imprigiona i giornalisti, ovunque nel mondo – ha continuato Tajani -, se non riusciamo a garantire alla nostra stampa la possibilità di fare in sicurezza il proprio lavoro? Conto sulle autorità slovacche affinché non facciano tutto il possibile per arrivare alla verità, anche facendo appello alla cooperazione internazionale tra polizie”.

    ***

    Bruxelles – Un’altra vittima tra i giornalisti. Nel weekend è stato ucciso Jan Kuciak, giornalista slovacco di 27 anni, che da tempo investigava su casi di corruzione e frode fiscali in particolare sul partito dei democratici sociali (Smer) del premier Robert Fico.

    Nel novembre 2016, quando alcuni giornalisti iniziarono a scrivere di una vicenda di violazione delle norme degli appalti pubblici durante la presidenza di turno dell’Unione europea, Fico li apostrofò dicendo: “Alcuni tra voi sono sporche prostitute antislovacche. Voi non informate, ma combattete contro il governo”. Ora offre un milione di euro a chi darà informazioni sull’omicidio.

    Un colpo di pistola ha raggiunto il giovane che si trovava a casa, insieme alla compagna, anch’essa uccisa durante l’agguato, nel comune di Velka Macia, nei pressi di Trnava, a 65km da Bratislava.

    ”L’omicidio e’ probabilmente connesso con il lavoro del giornalista”, ha detto oggi Tibor Gaspar, della polizia slovacca, in conferenza stampa a Bratislava. Sembra che si tratti di un omicidio premeditato compiuto da un professionista: le vittime sono state uccise tra giovedì e domenica, il giovane è stato colpito al petto e la compagna alla testa, ambedue con un solo colpo. Immediata la reazione del governo alla notizia del duplice assassinio, il premier Fico ha convocato una riunione d’emergenza con alti funzionari responsabili della sicurezza e di tutta l’amministrazione pubblica.

    Secondo alcune indiscrezioni la ‘ndrangheta potrebbe essere coinvolta nell’omicidio, poiché l’indagine di Kuciak riguardava fondi europei destinati alla Slovacchia che sarebbero stati illegalmente versati a italiani residenti nel Paese.

    Kuciak, era un reporter di Aktuality.sk , dove lavorava da tre anni, dedicandosi per lo più a indagini su frodi fiscali nelle quali sarebbero coinvolti anche alti funzionari del partito dei democratici sociali ( Smer) del premier Robert Fico. In uno dei suoi ultimi articoli analizzava le transazioni sospette di aziende legate all’imprenditore Marián Kočner e collegate ad un complesso di appartamenti di lusso a Bratislava, già al centro di uno scandalo politico l’anno scorso.

    Un altro giornalista è stato ucciso per aver fatto il suo mestiere; così non tarda ad arrivare la dichiarazione da parte del presidente della federazione europea dei giornalisti (Efj), Mogens Blicher Bjerregard: “Se il collegamento fra la sua morte e il suo lavoro investigativo venisse confermato sarebbe un segnale molto preoccupante per il giornalismo nell’Unione europea. Esortiamo le autorità a risolvere il caso e ad assicurare i responsabili alla giustizia. E chiediamo ai leader politici della Slovacchia di difendere con forza la libertà di stampa e di porre fine all’impunità per chi commette crimini nei confronti dei giornalisti”.

    Quattro mesi fa, il 16 ottobre 2017, la giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia è stata fatta saltare in aria con un’autobomba a Malta. “La Ue non può accettare che un giornalista sia ucciso facendo il suo lavoro. Chiedo alle autorità slovacche di aprire un’inchiesta approfondita con il sostegno internazionale se necessario per Jan Kuciak. Come con Daphne Caruana Galizia, il Parlamento europeo non si fermerà finché non sarà fatta giustizia “. Così in un tweet il presidente dell’euro parlamento Antonio Tajani.

    https://twitter.com/EP_President/status/968092483337977856

    Tags: antonio tajaniFicofrodi-fiscaligiornalistajan-kuciakKočnerndranghetaomicidioSmer

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