Bruxelels – La Conferenza internazionale sul Sahel, riunita oggi a Bruxelles, ha mobilitato 414 milioni di euro per sostenere la forza congiunta G5, Burkina Faso, Chad, Mali, Mauritania e Niger, nel suo sforzo di stabilizzazione della regione. Di questi soldi, 100 milioni sono stati messi a disposizione dalla Commissione europea, che ha così raddoppiato il sostegno promesso inizialmente di 50 milioni. Lo stanziamento supplementare, ha spiegato Jean-Claude Juncker, “è volto a rafforzare le capacità operative” della forza congiunta. Per il presidente della Commissione, sicurezza e sviluppo “devono andare di pari passo”. “Voi paesi del G5 Sahel – ha aggiunto – avete deciso di prendere in mano il vostro destino, attuando una cooperazione regionale mai esistita in precedenza, e lavorando insieme su più ambiti. Avete creato una forza congiunta contro il terrorismo” e avete “sviluppato una strategia per la gioventù”, oltre a “rafforzare la cooperazione su questioni legate all’immigrazione”. Per questo, ha promesso, “noi europei vi accompagneremo su questo cammino, aiutando a garantire la vostra sicurezza”.
I paesi della regione sono impegnati da anni nella lotta contro i gruppi armati attivi nella zona, tra cui stanno emergendo, soprattutto nella regione centrale del Mali, nuovi elementi jihadisti, attivi anche ai confini con Burkina Faso e Niger.
“Oggi abbiamo mandato un messaggio chiaro, forte e potente di sostegno della priorità che la comunità internazionale dà alla regione del Sahel”, perché “le sue sfide di sicurezza, sviluppo e stabilità vanno ben oltre la regione”, ha affermato Federica Mogherini al termine della Conferenza che è stata presieduta da Unione europea, Nazioni Unite, Unione africana e G5. Per l’Alto rappresentante, “l’impatto sulla sicurezza causato da gruppi criminali, trafficanti di armi, droga ed esseri umani e dai terroristi si fa sentire fino in Europa e anche al di là del nostro continente”, e per questo “vogliamo e dobbiamo rispondere insieme a questa sfida”.
In un ‘punto stampa’ comune Paolo Gentiloni, Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno promesso l’impegno di Italia, Germania e Francia e della Ue a sostegno delle popolazioni africane in termini di sforzi comuni per la sicurezza e lo sviluppo economico. Per Gentiloni “c’è una grande domanda di Europa e questo significa lavorare per arginare il terrorismo e contrastare le cause dei fenomeni migratori”.