Bruxelles – Jean-Claude Juncker fa marcia indietro. Il presidente della Commissione europea adesso si dice “non preoccupato” per le elezioni italiane del 4 marzo. Solo ieri il lussemburghese aveva detto che bisognava prepararsi al peggio, vale a dire a uno scenario di ingovernabilità. “Probabilmente sono stato frainteso”, sostiene oggi a margine dei lavori del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue a Bruxelles. “Ho avuto modo di chiarire, dopo articoli fuorvianti, che la Commissione pensa che dopo le elezioni ci sarà un governo che governerà”. Parole, queste, che contraddicono l’ottimismo meno marcato mostrato mercoledì scorso, quando lo stesso Juncker in conferenza stampa aveva auspicato la stabilità politica (“dopo il 4 marzo spero che l’Italia avrà un governo che possa governare”, l’espressione usata in quel frangente).
L’impressione è che a Bruxelles si guardi al voto del 4 marzo con più inquietudine di quanto si voglia ammettere, e che al netto degli auspici ci si prepara anche a esiti meno attesi. Juncker dice di no. Però offre la terza versione diversa in tre giorni.