Bruxelles – Scegli la tua birra preferita: bionda, bruna o rossa, doppio malto o analcolica. I produttori soddisfano tutte le esigenze e i gusti. L’Italia si è lanciata a capofitto nel settore, registrando un balzo in avanti da 286 birrifici a 693 nello Stivale tra il 2012 e il 2017.
Tenendo testa alla concorrenza dei Paesi esteri, l’Italia ha avuto un balzo in avanti con l’aumento di oltre 400 imprese in 5 anni, come emerge dall’analisi condotta da Unioncamere sui dati del Registro delle Imprese tra il 2012 e il 2017. Positivo è anche il trend dell’occupazione nel settore, sono oltre 4mila le unità specializzate: dai mastri “birrai” agli operai.
Nella classifica delle regioni vediamo in testa la Lombardia, con la presenza di 105 birrifici (26 solo a Milano) seguita dal Piemonte e Veneto. Ripresa anche per il Mezzogiorno, con il Molise che è passata da 2 a 10 produttori e la Sicilia, dove negli ultimi 5 anni i birrifici sono aumentati da 10 a 38. Tra le città della top- ten ritroviamo Bari, con 15 produttori.
La crescita segue l’aumento del consumo di birra artigianale che, nel decennio, è arrivato a +53% l’anno. Il cambiamento dello stile di consumo ha garantito la crescita della domanda di prodotti sempre più “sofisticati” e ricercati.
“Puntare sul luppolo per arrivare a una birra artigianale completamente italiana” spiega Alessio Selvaggio, presidente di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei produttori di birra artigianale. I produttori di birra, dipendono ancora fortemente dall’estero per l’approvvigionamento del luppolo. Germania e Stati Uniti sono i maggiori produttori a livello internazionale e sopperiscono a circa i due terzi della produzione mondiale, mentre in Italia la superficie complessiva dei terreni coltivati è ancora soltanto di circa 50 ettari.
Mentre sul fronte delle accise nel 2019 si registrerà una riduzione, grazie ad un emendamento della Commissione Bilancio della Camera, le tasse saranno ridotte da 3,02 a 3 euro per ettolitro.
Dal punto di vista economico, per quanto siano aumentati i produttori, dai bilanci del 2016, si evidenzia come il 75% del fatturato delle società analizzate, pari a 350 milioni di euro faccia riferimento a 3 operatori.