Bruxelles – Si scusa “dal profondo del cuore” Oxfam , la Ong che si batte per ridurre la povertà mondiale ma che è stata travolta da uno scandalo sessuale, con alcuni membri del suo staff accusati di aver organizzato festini con ragazze minorenni usate come prostitute. “Dal profondo del mio cuore vi chiedo perdonateci, perdonate Oxfam”, ha dichiarato alla Bbc la direttrice di Oxfam International, Winnie Byanyima annunciando che verrà istituita una commissione per indagare le accuse e “fare giustizia”. Byanyima ha promesso che Oxfam “costruirà una nuova cultura che non tolleri tale comportamento”, invitando “chiunque sia stato vittima di abusi da parte di qualcuno della nostra organizzazione a farsi avanti”.
Tutto è iniziato lo scorso 9 febbraio, quando il Times ha pubblicato un’inchiesta con testimonianze che parlavano di rapporti sessuali fra prostitute, alcune anche minorenni, ed alcuni dipendenti della Ong britannica ad ad Haiti, durante feste nelle sedi dell’organizzazione che era nel Paese in missione umanitaria per far fronte all’emergenza terremoto nel 2010. Feste pagate con i soldi dell’organizzazione. L’Observer ha invece pubblicato un’intervista in cui un dipendente della Ong ha riferito che in Ciad nel 2006, altri cooperanti internazionali avevano frequentato donne del luogo, che erano con ogni probabilità, prostitute.
Il Times è riuscito a mettere in forse anche le buone intenzioni dei vertici Oxfam, sostenendo che hanno tentato di nascondere l’accaduto, licenziando tre dipendenti coinvolti e accettando le dimissioni di altri quattro.
Penny Lawrence, la vicedirettrice dell’ong, il 12 febbraio si è dimessa assumendosi la responsabilità di quanto accaduto. L’allontanamento di Lawrence non è valso a fermare la fuga di notizie: Helen Evans – ex garante interna della ong – ha raccontato ai media che l’amministratore delegato Mark Goldring era al corrente di ogni cosa e anche di un un episodio di molestie perpetrate da un dipendente ai danni di una volontaria di 14 anni e di un caso di stupro in Sudan, ma ha preferito “chiudere gli occhi”.