Bruxelles – Cresce in Europa il riciclo di materie plastiche. Dal 2015, secondo Plastics Recyclers Europe, la federazione europea delle aziende di riciclo di rifiuti, la capacità installata per il riciclo del polietilene flessibile è cresciuta approssimativamente da 1,5 milioni di tonnellate all’anno a 2,3 milioni di tonnellate. Il polietilene è un materiale utilizzato per la produzione di oggetto di uso quotidiano come bottiglie, buste, e anche giocattoli.
“Il settore del riciclo della plastica è molto dinamico negli ultimi anni” conferma Ton Emans, presidente di Plastics Recyclers Europe. L’indagine ha analizzato 174 aziende attive nel riciclo di materie plastiche in tutta Europa, presenti in cinque paesi, Spagna (18%), Germania (17%), Italia (13%), Polonia (10%) e Francia (6%), che rappresentano quasi i 2/3 della capacità del riciclo installata. Queste imprese garantiscono all’Europa una capacità di eliminazione di 7,4 milioni di tonnellate di PE flessibile (per un tasso di smaltimento pari a circa il 31%).
Le politiche della Commissione sull’economia circolare – ovvero il pacchetto di misure che vuole stabilire l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione fino alla gestione dei rifiuti – mirano ad accrescere lo smaltimento della plastica, soprattutto per quanto riguarda bottiglie e sacchetti. In più la Cina, vietando l’importazione di rifiuti dal resto del mondo, ha costretto l’Europa a rivedere le priorità: entro il 2030, l’obiettivo è quello di riusare o riciclare tutti gli imballaggi di plastica e ridurre l’uso di microplastiche, principali responsabili dell’inquinamento del mare..
Come detto il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica rientra tra gli obiettivi fissati dalla Commissione europea per ridurre la produzione di rifiuti: entro il 2030 tutti gli imballaggi in plastica immessi sul mercato Ue dovranno essere tali da poter per essere riutilizzabili e riciclabili. Perchè ciò sia possibile occorre promuovere nuove soluzioni lungo tutta la filiera perché la sostenibilità è un gioco di squadra tra imprese, cittadini e sistema Paese.
La strategia comunitaria comprenderebbe un’etichettatura più chiara per distinguere i tipi di plastica riciclabile da quella difficilmente biodegradabili, e regole per la raccolta differenziata sulle imbarcazioni e il trattamento dei rifiuti nei porti.
Sebbene sia cresciuta la capacità per il riciclo, sono diversi gli aspetti da non sottovalutare: Ton Emans, conferma come sia necessario valutare nuovi materiali per eliminare imballaggi costituiti da multistrati di plastica, che ad oggi non possono essere riciclati e che, attualmente vengono smaltite in inceneritore o discarica.