Bruxelles – Addio al biglietto dell’autobus per respirare aria più pulita. È questo il progetto, in linea con gli obiettivi comunitari, che la Germania sta per sperimentare in cinque città (tra cui l’ex capitale occidentale Bonn), che se avrà successo, in breve tempo entrerà in vigore in tutta la nazione. L’idea, che sarà avviata entro la fine dell’anno, arriva in un momento in cui lo scandalo del ‘dieselgate’ ha sconvolto l’industria automobilistica tedesca, scandalo che l’esecutivo di Berlino vuole lasciarsi alle spalle.
“Stiamo prendendo in considerazione trasporti pubblici gratuiti per ridurre il numero di auto private, perché combattere con efficacia l’inquinamento atmosferico è la priorità più elevata della Germania”, si legge nella lettera indirizzata al commissario Ue per l’Ambiente, il maltese Karmenu Vella, che la ministra tedesca dell’ambiente Barbara Hendricks ha firmato.
Il commissario Vella ha prolungato per la Germania (così come per la Francia, l’Italia e la Spagna) l’applicazione delle sanzioni economiche a cui va incontro per non aver rispettato i limiti previsti negli standard Ue relativi alle emissioni di diossido di azoto e polveri sottili, in cambio di una piano ambientalista valido. “Il piano tedesco – rivela The Guardian – prevede inoltre requisiti ancora più rigidi per le emissioni di bus e taxi, la creazione di zone a basse emissioni e sostegno al car sharing”.
Eppure, il sindaco di Bonn, Ashock Sridharan, si è dimostrato molto scettico per i costi che la novità porterebbe ad una città come la sua dove tutti i nuovi autobus sono elettrici. “Non conosco nessun costruttore in grado di consegnare il numero di bus elettrici dei quali abbiamo bisogno per venire incontro all’aumento della domanda che scaturirebbe dai trasporti gratuiti”, ha dichiarato all’agenzia Dpa il primo cittadino.
Sul quotidiano tedesco Die Welt, spunta invece un’editoriale di Helmut Dedy, presidente della Deutscher Städtetag, equivalente tedesco dell’ Associazione nazionale comuni italiani. “Ci aspettiamo una spiegazione chiara su come il trasporto gratis sarà finanziato. – scrive Dedy – I ministri dovrebbero fare un viaggio sulla metro U6 di Berlino alle 7 e 30”. Dedy è sicuro che i ministri tedeschi, dopo l’esperienza arriverebbero alla sua medesima considerazione: “La conclusione sarebbe evidente: più carrozze, più personale e forse anche più binari e più linee. Da dove si prenderebbero i miliardi necessari?”.