Dall’inviato a Strasburgo
Strasburgo – “La Turchia ha il diritto, anzi il dovere di garantire la sicurezza dei propri cittadini ai confini con la Siria. Tuttavia siamo molto preoccupati dall’apertura di un nuovo fronte nel nord” del Paese dilaniato da anni di guerra civile, proprio perché questa azione “può avere conseguenze politiche molto serie nella regione” riflettendosi in modo negativo sul processo di pace siriano. È l’allarme lanciato da Federica Mogherini, alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue. L’esponente dell’esecutivo comunitario, intervenendo nell’Aula del Parlamento europeo, a Strasburgo, ha avvertito invece il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, che “solo una soluzione politica” al conflitto siriano “può garantire sicurezza alla Turchia”.
Mogherini ribadisce la necessità di sostenere il processo di pace condotto sotto l’egida Onu, ma avverte che pure “l’accordo del processo di Astana sulle zone di de-escalation va attuato anche nella parte settentrionale della Siria”, e “le azioni militari si devono concentrare contro i terroristi”. Per quanto riguarda l’impegno dell’Ue, proseguirà costante, assicura Mogherini, la quale ricorda che Bruxelles ospiterà la seconda conferenza sulla Siria la prossima primavera.