Strasburgo – L’Unione europea ha una nuova strategia per l’allargamento che prevede l’ingresso di sei Paesi dei Balcani occidentali: Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia e l’autoproclamata Repubblica del Kosovo, per altro non ancora riconosciuta da tutti gli attuali Stati Membri. Il documento presentato oggi a Strasburgo dall’Alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, indica anche una data, il 2025, che non vuole essere “un target ma rappresenta una prospettiva realistica”.
“I leader dei Paesi dei Balcani occidentali hanno fatto una scelta chiara: portare i loro Paesi nell’Ue, ognuno con il proprio ritmo”, ha indicato la vicepresidente dell’esecutivo comunitario. “Oggi, ha proseguito, “noi diciamo che facciamo la stessa scelta”, perché l’allargamento ai Balcani “è di interessse soprattutto per gli Stati membri dell’Unione europea”. Sia per questioni “economiche, commerciali e legate agli investimenti”, spiega Mogherini, sia per ragioni di “sicurezza”, perché un problema in questo ambito per uno dei partner balcanici “diventa un problema di sicurezza per i cittadini dell’Ue”.
Con Mogherini, il commissario per le Politiche di vicinato e l’allargamento, Johannes Hahn, ha sottolineato che la nuova strategia non consiste in un “allentamento delle condizioni” per l’ingresso nell’Ue, ma in un nuovo impulso da dare ai partner anche attraverso un sostegno econmico. Vengono infatti stanziati 500milioni di euro, che da qui al 2020 serviranno a “sostenere anche le piccole e medie imprese e non solo la realizzazione di infrastrutture”.
Il commissario si è inoltre soffermato sulla delicata questione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, precisando che “l’Ue non accetterà un nuovo paese membro che non abbia risolto i propri conflitti bilaterali”. Risolvere la disputa tra Belgrado e Pristina per accelerare l’adesione all’Ue, ha indicato Hahn “non è solo interesse della Serbia ma anche del Kosovo”.