Bruxelles – Nel mondo sono ancora tante, almeno 200 milioni le donne che hanno subito una mutilazione genitale. Questo problema, che nasce da una pratica adottata principalmente in alcune culture africane, è oramai diffuso, e solo in Europa sono 500 mila le donne vittime di mutilazione.
Nella Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti della mutilazione genitale femminile, “ribadiamo la nostra ferma determinazione a porre fine a questa pratica dolorosa e traumatica, che ha conseguenze a lungo termine sulla salute. Questa pratica, che è quasi sempre inflitta su minori, costituisce una violazione fondamentale dei diritti umani e una forma estrema di discriminazione nei confronti delle donne e delle ragazze”, dichiarano l’Alta rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri Federica Mogherini, e il commissario le Politiche regionali Johannes Hahn, quello per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo Neven Mimica e la responsabile per la Giustizia e la parità di genere Vĕra Jourová.
Per quanto illegittimo, l’utilizzo delle pratiche di mutilazione genitale, rientra in una norma sociale profondamente integrata con radici storiche che ne rendono molto difficile lo sradicamento in molte comunità. L’Ue da anni porta avanti una lotta nei confronti della mutilazione genitale femminile attraverso campagne di informazione e prevenzione.
Sono 17 i paesi dove l’Ue, insieme all’Unicef e all’Unfpa, lavora attraverso diversi servizi di prevenzione e informazione per accelerare il cambiamento, soprattutto attraverso pratiche politiche e piani d’azione volti a eliminare il problema. Infatti ad oggi sono oltre 1,5milioni le donne che possono beneficiare di servizi di assistenza e protezione.
Il topic relativo alla mutilazione genitale femminile, rientra anche tra i punti focali del piano Spotlight, iniziativa nata in collazione tra l’ Unione Europea e le Nazioni Unite, volta a eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze. Il piano prevede il coinvolgimento di regioni dell’Africa subsahariana con iniziative di sostegno alle vittime.
La stessa Iraxte Garcia Periz, europarlamentare – componente del gruppo Socialisti e Democratici- portavoce dei diritti della donna e di parità di genere, in occasione della Giornata della Tolleranza Zero dichiara: “Richiediamo l’intervento della Commissione per utilizzare le risorse e gli stati membri per poter attraverso una campagna sradicare le pratiche di mutilazione genitale. Tutti avremo delle risposte se ognuno di noi farà di tutto per salvare ragazze dalle dannose pratiche di mutilazione genitale. E’ il momento di agire!”
Un lavoro sul campo, in seno alle comunità, permette di infondere fiducia nelle famiglie coinvolte e garantisce l’instaurazione di un dialogo sui costumi e sulle tradizioni che portano alle mutilazioni genitali femminili. La prevenzione e l’informazione sono alla base delle iniziative contro la mutilazione genitale; i dati della Commissione Europea dimostrano come entro il 2030, senza importanti cambiamenti, ci saranno altre 200milioni di vittime.