Coventry (GB) – La presidente della Fondazione europea per il clima Laurence Tubiana sostiene che l’Europa debba accelerare nell’applicare le regole sul clima. Al Warwick Econimics Summit, conferenza studentesca annuale su tematiche internazionali di natura politica ed economica con sede all’università di Warwick, la portavoce francese per il cambiamento climatico alla conferenza di Parigi sul clima ha sostenuto che “l’accordo di Parigi ha rappresentato una svolta in molti settori, come dimostrano la mobilitazione delle industrie e il calo dei costi delle rinnovabili” e che, quindi, “possiamo essere eco-ottimisti”. Tuttavia, ha ammesso che quello di Parigi non sia semplicemente un accordo sul clima, bensì “un enorme compromesso economico che necessita dello sforzo coordinato di tutti i paesi sulla base di obbiettivi comuni, di un nuovo Dna per la governance nell’Ue e di una rivoluzione nei trasporti, nell’industria e nell’urbanizzazione”.
Tubiana ha fatto riferimento anche all’Ue e alle Nazioni Unite come meno attive dei governi locali nelle politiche ambientali. “Le città sono protagoniste di sviluppi molto interessanti come la decarbonizzazione del sistema dei trasporti pubblici, mentre a livello nazionale ed internazionale dobbiamo sconfiggere l’opposizione politica e la disinformazione” ha detto, aggiungendo che “la disinformazione induce i governi a non investire sulle rinnovabili in quanto si tratterebbe di investimenti costosi e rischiosi”.
Inoltre la presidente della Fondazione europea per il clima ha proposto come soluzione alla sclerosi europea sulle politiche climatiche la creazione di istituzioni parallele a cui delegare l’attuazione di politiche a lungo termine per la transizione ecologica dell’economia e l’adozione di comportamenti più responsabili da parte dei cittadini, come limitare i trasporti in auto, ridurre il consumo di capi di abbigliamento e fare la raccolta differenziata. Infine Laurence Tubiana si è detta “sollevata che non sia andata come in occasione del Protocollo di Kyoto del 1997, visto che oggi gli Stati Uniti sono l’unico paese a non aderire all’accordo sul clima di Parigi e nessuno ha seguito il loro esempio”.