Bruxelles – È una corsa contro il tempo quella dei 100 mila studenti e ricercatori dell’Unione europea che hanno richiesto di iscriversi alle università britanniche prima della realizzazione della Brexit. In tanti temono di poter perdere questa opportunità quando Londra avrà definitivamente lasciato l’Ue e stanno approfittando di questo periodo in cui l’isola è ancora uno Stato membro.
Il professore Anthony Smith, vicepresidente dell’ University College London (Ucl) per l’istruzione e gli affari studenteschi, si è detto soddisfatto delle cifre. “Le domande di quest’anno riaffermano il nostro status di università globale con una dei più grandi presenze studentesche multinazionali nel Regno Unito”, e “mostrano che gli studenti dall’Ue e da altre nazioni estere continuano a volere un’istruzione superiore di prima classe nel Regno Unito, il che fa ben sperare per il futuro post-Brexit”.
La garanzia del governo data agli studenti dell’Ue per il 2018 è stata vista da alcuni come un’ultima possibilità di studiare nel Regno Unito alle stesse condizioni degli studenti britannici per la durata del tempo della laurea.
I dati di Ucas, l’agenzia che si occupa delle domande, mostrano che 43.500 studenti europei hanno fatto domanda per posti come laureandi, un aumento del 3% rispetto al 2017 e il secondo più alto numero registrato. La Cina in realtà ha fatto di più, aumentando il numero di richieste del 20%, arrivando a 2 mila, rispetto al 2017, ma la crescita maggiore arriva dall’India, con oltre mille domande in più, in rialzo del 36% dopo diversi anni di calo.
C’è stata anche un’ondata di richieste dal Messico, in aumento del 52% rispetto all’anno precedente, una conseguenza forse della presidenza di Donald Trump che ha reso gli Stati Uniti una destinazione meno attraente per gli studenti del Paese al cui confine è intenzionato addirittura a costruire un muro.