Roma – Si è parlato del futuro dell’Unione europea e dell’Eurozona al Forum italo-francese organizzato dalle organizzazioni degli industriali dei due Paesi a Roma. Un appuntamento in cui oggi si sono arricchite di dettagli due importanti discussioni. Una, quella sul prossimo bilancio pluriennale dell’Ue, secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan può far registrare “forti convergenze” tra Roma e Parigi su una revisione. Il titolare di Via XX Settembre fa un riferimento preciso: “I fondi per la coesione e quelli per l’agricoltura sono da preservare, ma con una riconsiderazione dei meccanismi con cui vengono attribuiti”, in modo da produrre anche “un risparmio di queste risorse”.
Sul futuro dell’area euro è stato il collega francese di Padoan, Bruno Le Maire, ad approfondire il senso della proposta di un “bilancio per l’Eurozona, che ha lo scopo di finanziare collettivamente gli investimenti che oggi finanziamo in modo separato”. È una delle proposte di quella che Padoan ha chiamato “road map istituzionale” per la nuova governance economica europea. Una tabella di marcia “su cui Francia e Italia hanno una visione comune, ma non ancora condivisa tra tutti i Paesi europei”. Parigi e Roma convergono anche sulla necessità di un ministro delle Finanze europeo, perché “con il completamento dell’Unione economica e monetaria”, ha avvertito Padoan, “ci devono essere istituzioni uniche” per governare “questo potentissimo strumento” che, negli auspici, consentirà all’economia europea di consolidarsi in termini di crescita e occupazione.
A essere convinti che lo sviluppo economico e la creazione di lavoro passino per una maggiore integrazione europea sono anche gli industriali che ieri hanno animato la prima giornata del forum. A Palazzo Farnese, infatti, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, con il suo omologo della Medef, Pierre Gattaz, hanno firmato insieme con il presidente della Federazione banche assicurazioni e finanza, Luigi Abete, un documento in cui chiedono 11 impegni precisi per una maggiore integrazione europea, tra i quali il completamento dell’unione bancaria, un “contesto fiscale più adatto alle imprese”, puntare sulla “trasformazione digitale”, realizzare investimenti e infrastrutture attraverso “partenariati pubblico-privato”, “aumentare considerevolmente” le risorse del Bilancio Ue destinate al programma quadro per ricerca e sviluppo.
“Il nostro futuro è più che mai in Europa: un’Unione più forte con una Zona euro integrata”, si legge nel testo sottoscritto con la benedizione del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il premier ha partecipato all’iniziativa rilanciando l’importanza del Trattato del Quirinale che Italia e Francia si apprestano a siglare per “dare più sistematicità alle nostre relazioni”. Se il rapporto tra Parigi e Berlino consente di “cucinare ricette che poi vengono condivise a livello europeo”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo, “penso che Italia e Francia insieme possano fare qualcosa di simile”.
Proprio questo è l’impegno che Emma Marcegaglia, presidente di Business Europe, l’organizzazione degli industriali europei ha chiesto oggi in chiusura del forum. A suo avviso, i due Paesi devono “andare avanti con le riforme a livello nazionale e perseguire una maggiore integrazione europea”.
La presenza di Le Maire a Roma, ha rappresentato poi l’occasione per discutere a livello governativo di alcune questioni bilaterali importanti, come la collaborazione nei settori della cantieristica navale e dell’aerospazio, con la non secondaria questione della partecipazione di Leonardo ai programmi in ambito di difesa da realizzare grazie all’intesa Fincantieri-Naval group, oggetto di un incontro tra Le Maire, Padoan, il ministro dello Sviluppo econmico Carlo Calenda e la collega della Difesa Roberta Pinotti.