Bruxelles – È italiano il nuovo presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), il filosofo Michele Nicoletti deputato del Pd, appartenente al gruppo socialista. Nicoletti, che era l’unico candidato, succede alla cipriota Stella Kyriakides. E’ il 31esimo presidente del Assemblea dal 1949 e il secondo italiano a ricoprire questo ruolo, resterà in carica per un anno e il suo mandato potrà essere rinnovato una volta solaa.
Nel suo discorso inaugurale, il neo-eletto presidente ha chiesto una maggiore unità del Consiglio d’Europa essendo “l’unica istituzione europea che riunisce 47 Paesi intorno ai valori dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto e nel riconoscimento dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. Il filosofo ha espresso la volontà di “offrire una risposta alle tentazioni nazionaliste e scioviniste per serrare i ranghi a pressioni centrifughe e ai conflitti riaffermando la necessità di pace e giustizia nel nostro continente”. Secondo Nicoletti, come “forum politico paneuropeo e organismo statutario della nostra Organizzazione, l’assemblea dovrebbe svolgere pienamente il suo ruolo nell’affrontare queste sfide”. Affinché ciò avvenga, il nuovo presidente parla della necessità del “coinvolgimento attivo dei delegati dei 47 Stati membri”.
A proposito della Russia, Nicoletti ha detto di sentirsi rammaricato: “In questo contesto, mi dispiace che il Parlamento russo non abbia presentato una delegazione per la sessione ordinaria del 2018. Tuttavia, anche il dialogo con i parlamentari russi come con tutte le altre delegazioni continuerà, nel rispetto delle nostre regole e dei nostri obblighi “. Ma il neoeletto presidente ha ribadito che “questa riflessione sulla nostra identità, che l’Assemblea deciderà come sviluppare, appare per me un’opportunità straordinaria per la nostra istituzione: riaffermare con forza il suo ruolo di guardiano dell’unità europea”. E Nicoletti rassicura: “Nello svolgimento di questo compito, non dobbiamo smettere di denunciare apertamente qualsiasi violazione degli umani diritti commessi in qualsiasi parte del nostro continente e da qualsiasi autorità”. Il nuovo presidente ha concluso il discorso affermando: “Questa difesa dei diritti umani sarà ancora più forte se siamo in grado di combinarlo con una sempre crescente unità tra i nostri popoli”.