Bruxelles – I negoziati per la Brexit continuano e a breve si aprirà la fase due, quella che discuterà le nuove relazioni tra Unione europea e Regno Unito, ma il processo non è irreversibile e Londra ha ancora tempo per tornare sui suoi passo. Ancora una volta è il presidente del Consiglio europeo a tendere la mano ai britannici invitandoli a ripensare la loro decisione di uscire dall’Unione. “A meno che non ci sia un ripensamento da parte dei nostri amici britannici la Brexit, con tutte le sue conseguenze negative, diventerà una realtà nel marzo dell’anno prossimo”, ha detto Donald Tusk riferendo in Aula a Strasburgo sugli esiti dell’ultimo Consiglio europeo. Il polacco ha ricordato le parole “pronunciate dallo stesso David Davis”, il responsabile del governo di Theresa May per la Brexit, secondo cui “se una democrazia non è capace di cambiare idea non è una democrazia”, aggiungendo che da parte sua l’Unione “non ha cambiato idea e la sua porta è ancora aperta”.
Anche il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, si è unito nel suo intervento all’invito di Tusk. “Ha detto che la porta resta aperta, ma vorrei che lo capissero anche a Londra”, ha detto il lussemburghese.
Parlando dei negoziati Tusk ha ribadito anche che da parte di Londra “serve più chiarezza sulla sua visione”, e che nonostante a dicembre i Ventisette abbiano dato l’ok al passaggio alla fase due dei negoziati, “il lavoro più duro è ancora davanti a noi e il tempo è poco”.