Bruxelles – La Nato è un pilastro per garantire la sicurezza, dei suoi alleati in primo luogo ,ma nel Mondo in generale. Ma non è solo “soldati” e politica estera, è anche una importante fonte di appalti per le imprese. La rivista di Unioncamere “Mosaico Europa” ne ha parlato con l’ambasciatore Claudio Bisogniero, Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico. Riportiamo qui il testo.
Quale evoluzione sta avendo l’Alleanza Atlantica a fronte delle nuove sfide mondiali per garantire la sicurezza?
Viviamo un panorama internazionale di sicurezza in rapida evoluzione. Alle sfide tradizionali se ne aggiungono di nuove (terrorismo, Stati falliti, attacchi cyber e ibridi, migrazioni). L’Alleanza si trova essa stessa in una fase molto dinamica. Sono stati assunti nuovi impegnativi compiti, che si sono aggiunti a missioni sempre importanti come quelle in Afghanistan, in Kosovo e per la sicurezza marittima nel Mediterraneo. La collaborazione con la UE sta divenendo più stretta e promettente. Alla NATO questo ampio processo evolutivo prende il nome di “adaptation” (adattamento ai nuovi scenari), e l’Italia ne è tra gli attori e protagonisti.
L’Unione Europea ha avviato una cooperazione strutturata permanente in materia di Difesa. Cosa cambierà nei rapporti con la NATO?
La cooperazione strutturata permanente (PESCO) rafforza la Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC). Rappresenta quindi uno strumento essenziale per lo sviluppo del processo di integrazione europea, permettendo al vasto gruppo dei sottoscrittori di accelerare il piano di attuazione della EU Global Strategy proposta dall’AR/VP Mogherini. Numerose appaiono ora le prospettive di collaborazione tra UE e NATO previste dagli strumenti europei in materia di difesa, in linea con le 42 proposte di cooperazione NATO-UE approvate dai Ministri delle due organizzazioni nel 2016. In occasione dell’ultima riunione dei Ministri degli Esteri della NATO (5-6 dicembre 2017) è stato approvato un nuovo “set di proposte” di cooperazione tra le due Organizzazioni (32 in tutto). Per l’Italia, come per tutte le Nazioni, esiste solo un set di forze rese disponibili a NATO e UE. Se, quindi, le attività PESCO sono in grado di soddisfare capacità che fanno parte del catalogo di forze della UE, ciò rinforzerà anche il pilastro europeo di difesa della NATO. Al tempo stesso una difesa europea più integrata contribuirebbe a rispondere alla richiesta che ci proviene dal nostro alleato americano di colmare quei gap capacitivi per i quali al momento noi europei ancora confidiamo nel supporto degli USA.
La NATO offre importanti opportunità di business alle imprese. Come valuta la partecipazione italiana?
La partecipazione italiana ai programmi e alle gare NATO è buona e sta crescendo rapidamente. Lo dimostra il forte aumento delle aziende registrate all’Elenco delle imprese italiane iscritte presso il MISE per la partecipazione alle gare NATO: sono passate da circa 200 nel 2016 a più di 450 nel 2017. Esiste quindi oggi, presso il nostro mondo imprenditoriale, una maggiore consapevolezza delle opportunità che offre la NATO, anche come un’importante stazione appaltante. Nonostante questi dati incoraggianti sono convinto che esistano ancora margini da sfruttare. Il giro di affari nella Agenzia NATO Communications and Information Agency/NCIA con le imprese italiane è stato, nel 2016, pari a circa 8 milioni di euro, di essi una parte riguarda i “contratti significativi” (sopra i 100mila euro) per un totale di 2,58 milioni di euro. Fra le grandi aziende, “Leonardo” ha un importante contratto con la NCIA nel campo della difesa cibernetica, per la protezione di un ampio numero di siti NATO. Quanto al procurement dell’altra grande Agenzia, la NATO Support and Procurement Agency/NSPA, le prime 10 aziende italiane si sono aggiudicate commesse, nel 2016, per un valore di oltre 157 milioni di Euro. Tali dati servono solo a dare un ordine di grandezza. Gli stessi indicatori sono soggetti a miglioramenti – lo abbiamo visto proprio in questi anni – e ciò è largamente dovuto all’attenzione che tutti i Paesi, a partire dall’Italia, stanno dando alla rilevanza economica delle attività dell’Alleanza. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha promosso l’estate scorsa una capillare indagine sulla rilevanza economica delle attività della rete diplomatica e consolare alla quale, al pari di tutte le altre strutture dipendenti dalla Farnesina, abbiamo partecipato attivamente. Il Ministro Alfano ha ampiamente valorizzato il contributo della diplomazia economica che ha aiutato le imprese italiane all’ottenimento di contratti e commesse, contribuendo in modo diretto o indiretto all’1,4% del Pil e sostenendo 307 mila posti di lavoro.
Quali sono i migliori canali di accesso ed informazione per partecipare alle gare NATO?
La conoscenza del mondo NATO, delle opportunità che l’Alleanza offre al business italiano e delle norme che regolano la partecipazione delle aziende alle gare risulta essenziale affinché il mondo imprenditoriale nazionale possa ottenere i risultati sperati. È fondamentale che le Istituzioni, le Regioni, le Camere di Commercio attraverso le rispettive Unioni Regionali, l’ICE e gli altri Enti continuino a svolgere in stretto raccordo con la nostra Rappresentanza Permanente, come già avviene, un’azione divulgativa volta a promuovere le occasioni di informazione circa il funzionamento delle procedure di gara. La competenza per la diffusione dei preavvisi di gara sul territorio nazionale è del Ministero dello Sviluppo Economico, che sul proprio sito web pubblica i bandi di gara aperti. Oltre a ciò la Rappresentanza Permanente italiana presso la NATO ha messo a punto un Vademecum per le aziende, inserito nella pagina del nostro sito web dedicato alle “Opportunità per le imprese”. In questa piccola guida le imprese trovano sinteticamente indicati i passi stabiliti dalle normative NATO per accedere ai bandi di gara. Raccomando infine alle aziende interessate ad una gara la partecipazione alle attività informative condotte dalla NATO in occasione delle singole competizioni, oltre naturalmente a una particolare attenzione all’accuratezza dei documenti di gara presentati.