Bruxelles – Nei prossimi mesi non si terrà alcun nuovo referendum sull’appartenenza del Regno Unito all’Unione europea. A chiarirlo è la premier britannica, Theresa May, rispondendo alla nuova provocazione lanciata da Nigel Farage, il più accanito sostenitore della Brexit, promotore di un divorzio senza compromessi con Bruxelles. Il leader degli euroscettici ha proposto una nuova consultazione: “Gli oppositori della Brexit non smetteranno mai di lamentarsi e di cercare di impedirla. L’unico modo di risolvere la questione e non parlarne più per almeno una generazione – ha dichiarato l’ex leader dell’Ukip – è indire un nuovo referendum sull’Unione europea. Sono convinto che questa volta la percentuale a favore della Brexit sarebbe molto più ampia della prima”.
La premier britannica Theresa May ha subito ribattuto tramite il suo portavoce, chiudendo ogni possibilità: “L’ipotesi è totalmente da escludere, sarebbe un tradimento agli elettori e avrebbe conseguenze negative sui negoziati con Bruxelles”, ha chiarito la premier britannica.
Della stessa idea di Farage sono l’ex-premier laburista Tony Blair, l’ex-leader liberaldemocratico Nick Clegg e l’ex-premier conservatore John Major, che stanno lanciando una campagna per un secondo referendum, a conclusione del negoziato con le istituzioni Ue, intorno all’autunno prossimo. Gli europeisti capeggiati da Blair vorrebbero fossero i britannici a scegliere se abbandonare l’Unione alle condizioni nate dal negoziato, oppure restare nell’Unione europea. Secondo Blair “cambiare idea è l’essenza della democrazia”. Ad oggi i sondaggi indicano che i britannici a favore del ‘remain’ sono lievemente più della metà.