Bruxelles – I negoziati per la Brexit non procedono spediti come si sperava e a Londra la premier Theresa May prende le sue precauzioni e si prepara a nominare un sottosegretario per la “Brexit senza accordo”.
Dopo tre uscite di membri di spicco del governo negli ultimi mesi oggi ci sarà un annunciato rimpasto nell’esecutivo, nel disperato tentativo di tenerlo in piedi fino alla sua scadenza naturale, nel nel 2022. “Alcuni cambiamenti devono essere fatti, e io farò qualche cambiamento”, ha detto la premier alla Bbc, e il quotidiano britannico The Telegraph ha scritto che sotto il ministro David Davis ci sarà un sottosegretario che dovrà occuparsi di preparare un piano “B”, nel caso che i negoziati Brexit fallissero.
Davis e altri ministri forti sostenitori dell’abbandono dell’Unione europea Boris Johnson (Esteri) e Liam Fox (Commercio estero), dovrebbero rimanere al loro posto mentre la deputata Tory Suella Fernandes dovrebbe entrare al governo. Anche i più “morbidi” Philip Hammond (Finanze) e Amber Rudd (Interni), dovrebbero restare al loro posto.
In tutto questo le imprese britanniche sono sempre più preoccupare. Il sito EuObserver riporta una nuova indagine di Deloitte, una società di consulenza aziendale mondiale, dalla quale risulta che la Brexit “è in cima alla lista dei rischi per le imprese nel 2018”, secondo le interviste condotte con i dirigenti finanziari delle aziende britanniche nell’ultimo trimestre dell’anno scorso.
Il Financial Times scrive oggi, citando fonti governative, che il Regno Unito vuole rimanere parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali anche dopo la Brexit, che ne ha imposto il trasferimento da Londra ad Amsterdam. Sembra anche che Londra voglia continuare a far parte dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche di Helsinki e dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea a Colonia, in Germania. Tutto questo per calmare le perturbazioni al commercio e ai trasporti, che però metterebbero l’industria britannica sotto la giurisdizione dei tribunali dell’Ue in Lussemburgo, una linea rossa per i duri Brexiteers.
Intanto oggi i fomentatori della Brexit, capeggiati da Nigel Farage, incontreranno a Bruxelles il capo negoziatore della Commissione europea, Michel Barnier.