Bruxelles – La premier Theresa May ha ufficializzato il tanto atteso rimpasto di governo ma nei fatti non si è verificato nessuna grande sconvolgimento. Le indiscrezioni sulla creazione di un sottosegretario per il “No Deal” sulla Brexit si sono rivelate infondate ma sul fronte del divorzio con l’Unione europea si segnala l’unico spostamento degno di nota, quello di David Lidington, che dopo sei mesi come ministro della Giustizia diventa ministro di Gabinetto. È una carica all’apparenza meno prestigiosa, un ministero senza portafoglio e notoriamente con poco spazio sulle pagine di cronaca, ma in realtà a lui spetterà il compito di presiedere i più importanti comitati di gabinetto che si occupano del divorzio dall’Unione, un ruolo quindi molto importante e secondo solo a quello di David Davis, che viene confermato ministro per la Brexit.
Lidington, che nei due governi Cameron ha ricoperto il ruolo di ministro per l’Europa, è sempre stato un fervente sostenitore del ‘Remain’, ma secondo TheGuardian la sua reputazione di uomo intelligente e corretto, con un buon occhio per i dettagli e gli aspetti pratici, potrebbe far passare in secondo piano le sue simpatie filo europee anche ai più attivi sostenitori di una ‘Hard Brexit’ presenti nel gabinetto come Borijs Johnson, riconfermato ministro degli Esteri e Michael Gove, riconfermato ministro all’Ambiente, alimentazione e sviluppo rurale.
Lidington è stato scelto da May per farsi carico del ruolo che era stato di Damian Green, l’ex vice primo ministro, che ha da sempre appoggiato il remain, ed era considerato il braccio destro di May, che si era dimesso prima di Natale dopo che sul suo computer nella Camera dei Comuni erano state ritrovate immagini pornografiche. A Lidington però non è stato dato il titolo che lo renderebbe un vero e proprio “vice” e non sarà primo segretario di Stato.
Negli altri ruoli chiave nessuna sorpresa: Philip Hammond è confermato cancelliere dello Scacchiere e Amber Rudd all’Interno. Infine Brandon Lewis è stato nominato segretario di Stato senza portafoglio e presidente del partito conservatore.