Bruxelles – Il riconoscimento da parte di Donald Trump di Gerusalemme come capitale di Israele “ha un impatto potenzialmente molto preoccupante su un contesto molto fragile”, e “rischia di mandarci indietro in tempi ancora più bui di quelli che stiamo vivendo”. Federica Mogherini, parlando in conferenza stampa a Bruxelles non nasconde il disappunto dell’Unione europea e dei suoi Stati membri che, garantisce, la pensano come lei. Per l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue la questione dello lo status della città Santa deve “essere risolto attraverso negoziati diretti tra le due parti”, Israele e Palestina. “Crediamo che questo momento difficile richieda un impegno ancora più forte per la pace”, e “la priorità più urgente ora è che tutti gli attori rilevanti evitino escalation di violenze”. E in questo sforzo per la pace gli Stati Uniti potrebbero non essere più un partner credibile. La mossa di Trump “potrebbe diminuire il potenziale ruolo che gli Stati Uniti possono giocare e crea più confusione”, ha denunciato Mogherini secondo cui il ruolo di Washington nel processo di pace resta “cruciale”.
L’Alto rappresentante ha comunque definito “molto importante” il fatto che “Trump abbia riconosciuto che lo Status quo deve essere preservato, perché quello che succede a Gerusalemme interessa tutta la regione circostante e tutto il mondo intero”.
Mogherini ha riferito di aver parlato con Abu Mazen, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, a cui ha “reiterato che la posizione dell’Ue su Gerusalemme e sulla soluzione a due Stati non è cambiata”. Abu Mazen da parte sua ha assicurato che farà il possibile perché le reazioni in Palestina “avvengano in modo pacifico”, ha raccontato l’Alto rappresentante. Ma la tensione è alle stelle, e Ismail Haniyeh, il leader di Hamas, ha minacciato il lancio di una intifada contro Israele. “Il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele è una dichiarazione di guerra nei nostri confronti. Domani venerdì 8 dicembre sarà il giorno dell’ira e l’inizio di una nuova intifada chiamata ‘la liberazione di Gerusalemme'”. Per Mogherini “una escalation di violenza potrebbe solo peggiorare la situazione”.