Bruxelles – La corsa nelle trattative per la Brexit, per permettere ai negoziati di passare alla fase due sui nuovi rapporti tra Unione europea e Regno Unito, rischia di incepparsi su uno dei punti più fragili e importanti per Bruxelles: la questione del confine tra Irlanda e Irlanda del nord. A mettere i bastoni tra le ruote alla premier Theresa May, che ieri è venuta a Bruxelles per trattare personalmente con Jean-Claude Juncker, gli unionisti del Dup, alleati dei conservatori senza i cui voti il governo non ha la maggioranza in Parlamento. Il Partito democratico unionista, che rappresenta i protestanti dell’Ulster, ha posto il veto alla proposta elaborata dal governo di Londra e da quello della Repubblica d’Irlanda sul futuro status della frontiera inter-irlandese nel post Brexit.
Il piano sottoposto ieri da May al presidente della Commissione europea nel pranzo di lavoro a Bruxelles prevede che anche dopo la Brexit l’Irlanda del Nord rimanga comunque nel mercato comune e nell’unione doganale europea: avrebbe insomma uno status “separato” dal resto del Regno Unito, una concessione fatta da Londra per garantire comunque che la frontiera inter-irlandese resti “aperta”. Ma la cosa agli unionisti non è piaciuta affatto. Per il progressista Guardian, si tratta di un segnale politico negativo chiarissimo, tanto più che al ‘no’ del Dup all’ipotesi d’una sostanziale permanenza dell’Irlanda del Nord nel mercato unico e nell’unione doganale si sono uniti i più agguerriti ‘brexiteers’ dello stesso Partito Conservatore della premier.
Il tempo a disposizione di May per risolvere questa faccenda è però molto poco, la premier dovrebbe tornare a Bruxelles entro la fine della settimana per concludere l’accordo e sperare che sia sufficiente ad ottenere l’ok degli altri 27 Stati membri nel Consiglio europeo della prossima settimana, che dovrà decidere se sono stati raggiunti “progressi sufficienti” sui tre punti preliminari della separazione (conto del divorzio, diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e confine dell’Irlanda) e passare alla fase due in cui si comincerà a discuterà delle future relazioni tra Londra e Bruxelles.