Bruxelles – Si prende ancora tempo la giustizia belga per decidere dell’”affaire Puigdemont”. La camera di consiglio del Tribunale di prima istanza di Bruxelles ha rinviato al 14 dicembre il pronunciamento sulla richiesta di mandato di arresto europeo spiccato dal governo spagnolo nei confronti dell’ex presidente catalano e i suoi quattro ex ministri Maria Serret Aleu (Agricoltura), Antoni Oliveres Comin (Salute), Lluis Gordi Puig (Cultura) e Clara Obiols Ponsatì (Istruzione), in stato di libertà condizionata in Belgio. Ad annunciare la decisione presa oggi gli avvocati di Puigdemont, al termine dell’udienza tenuta a porta chiuse.
Non è cambiato niente rispetto alle scorse settimane. L’accusa ha ripetuto la necessità di dare esecuzione dell’ordine di arresto europeo, mentre la difesa ha ribadito i rischi di violazioni dei diritti fondamentali nel caso in cui i catalani dovessero essere estradati in Spagna. Il giudice non ha saputo prendere una decisione, e si è dato altro tempo per prenderne una.
E’ già la seconda volta che slitta la sentenza. Il pronunciamento era atteso per il 17 novembre, ma in quell’occasione è stato concesso agli imputati di preparare la propria difesa. Oggi il nuovo rinvio, che a questo punto produce quella situazione che a Madrid avrebbero voluto evitare. Il 21 dicembre si tengono in Catalogna le nuove elezioni, e a questo punto il procedimento giudiziario si sovrapporrà alle consultazioni.