Bruxelles – Oggi alle 12, alla scadenza dei termini, quattro ministri hanno presentato la loro candidatura per diventare presidente dell’Eurogruppo: Mario Centeno, ministro indipendente delle Finanze nel governo a guida socialista del Portogallo, che parte come favorito; Pierre Gramegna, ministro liberale delle Finanze del Lussemburgo; Peter Kazimir, ministro socialdemocratico delle Finanze della Slovacchia e Dana Reizniece-Ozola, ministro verde (ma di centrodestra) delle Finanze della Lettonia. Pier Carlo Padoan, nonostante gli apprezzamenti ricevuti sul suo nome, alla fine non ha avanzato la sua candidatura. Che avrebbe avuto comunque vita difficile essendo in mano ad italiani già la Bce, l’Agenzia bancaria europea e la presidenza della commissione economica del Parlamento europeo.
L’elezione del nuovo presidente avverrà il 4 dicembre, a maggioranza semplice, come previsto dal “protocollo 14” del trattato Ue.
Se nessuno dei candidati riceverà almeno 10 dei 19 voti dei membri dell’Eurogruppo al termine della prima tornata, ciascun candidato sarà informato individualmente del numero di voti che ha ricevuto. I candidati avranno quindi l’opportunità di ritirarsi. Le votazioni avranno luogo fino a quando non sarà raggiunta la maggioranza semplice su uno dei candidati.
Il vincitore sarà annunciato ai ministri alla fine del voto e presentato alla conferenza stampa dell’Eurogruppo, subito dopo.
Il nuovo presidente, il terzo dall’istituzione di questo gruppo informale dell’Ue nato nel 1998 e presieduto per primo da Jean-Claude Juncker, succederà a Jeroen Dijsselbloem alla scadenza del suo mandato, il 13 gennaio 2018, per un periodo di 2,5 anni.