Roma – Sono solo “voci” quelle che parlano di un’intesa raggiunta tra l’Unione europea e il Regno Unito sul conto da saldare per la Brexit. I media britannici, tra cui la Bbc, avevano dato la notizia di un accordo raggiunto sui metodi di calcolo degli obblighi finanziari che Londra dovrà onorare anche dopo l’addio ai 27, con un importo che si aggirerebbe tra i 45 e i 55 miliardi di euro. Intervenendo sulla questione da Berlino, però, il caponegoziatore europeo, Michel Barnier, ha negato che sul punto la trattativa sia conclusa: “C’è un argomento su cui noi continuiamo il nostro lavoro, qualunque siano le dichiarazioni o le voci sulla stampa oggi, ed è quello degli impegni finanziari” che l’Uk dovrà mantenere.
Si sta ancora negoziando, dunque. E quel che è certo è che “non pagheremo a 27 ciò che è stato deciso a 28”, indica il rappresentante dell’Ue al tavolo delle trattative, “per questo vogliamo trovare un accordo sui conti”, aggiunge riferendo di “trattative serrate” che stanno avvenendo in questi giorni.
Il lavoro si fa evidentemente più frenetico perché si avvicina sempre più inesorabile il Consiglio europeo di metà dicembre. In quella sede, i capi di Stato e di governo dei Paesi membri dovranno decidere se i progressi registrati nel negoziato sono sufficienti a procedere alla seconda fase. Passare al secondo step, che prevede l’apertura della trattativa sui rapporti futuri tra Ue e Regno Unito e sul periodo di transizione, è un interesse stringente soprattutto per Londra. Sin dall’inizio il governo May avrebbe preferito avviare in parallelo la discussione sull’uscita e quella sul post-divorzio. Oggi, visti anche gli effetti che l’incertezza per la Brexit sta generando sull’economia britannica – le stime di crescita sono state abbassate di mezzo punto percentuale per il 2017, al contrario delle revisioni al rialzo registrate in gran parte degli Stati membri – l’urgenza di fare progressi nelle trattative si fa più pressante.
A smentire il raggiungimento dell’accordo sugli obblighi finanziari è anche l’esecutivo di Theresa May. La sottosegretaria al Tesoro, Liz Truss, ha infatti bollato come “speculazioni sui media” le notizie emerse sull’intesa. “Niente è concordato finché non c’è accordo su tutto”, ha indicato l’esponente dell’esecutivo britannico riecheggiando le parole della premier. “ogni accordo finanziario con l’Ue, ha aggiunto, “è subordinato ad accordi sui futuri rapporti commerciali”. Londra vorrebbe ottenere infatti dall’Ue la certezza di un buon accordo sul commercio in cambio del mantenimento degli impegni economici assunti con l’Ue.