Bruxelles – La gestione dei flussi migratori si arricchisce di un soggetto in più. L’Unione africana si unirà a Unione europea e Nazioni Unite nel compito di ridurre il numero di persone in marcia verso l’Europa e accelerare le politiche di ritorno. L’accordo di cooperazione è stato raggiunto a margine del summit Ue-Ua in corso ad Abidja, in Costa d’Avorio. In una nota congiunto si annuncia l’intesa a istituire “una task force congiunta Ue–Ua-Onu per salvare e proteggere vite di migranti e rifugiati lungo le rotte e in particolare in Libia”, un obiettivo da raggiungere anche “accelerando il ritorno volontario assistito ai Paesi di origine e il reinsediamento di coloro che non hanno bisogno di protezione internazionale”. In riferimento a questo ultimo aspetto, l’azione congiunta della speciale task-force “si baserà sull’ampliamento e l’accelerazione dell lavoro svolto dai Paesi di origine” che, anche grazie all’azione dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni e il sostegno finanziario dell’Ue, ha permesso da gennaio a oggi il ritorno volontario nei loro Paesi di provenienza di 13mila migranti.
In Libia le operazioni della task-force “sarà coordinato in stretta cooperazione” con le autorità libiche, che insieme lavoreranno per smantellare le reti dei trafficanti di esseri umani. Nazioni Unite, Unione africana e Unione europea faranno regolarmente il punto della situazione così da “aggiornare in modo sistematico” la loro cooperazione trilaterale. Inoltre le tre parti si incontreranno “al più alto livello politico, in particolare ai margini dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite”.