Roma – Il contributo italiano al dibattito sulla web tax – il sistema di tassazione per l’economia digitale su cui il nostro Paese sarà uno dei primi a intervenire, grazie a una norma contenuta nella Legge di bilancio – è “molto importante e interessante”. La commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, apprezza gli spunti offerti dal governo sul tema, ma preferirebbe che si riuscisse “a trovare un approccio a livello europeo o, meglio ancora, internazionale”.
La titolare dell’Antitrust Ue, intervenendo oggi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi, a Milano, avverte che, in ogni caso, se non si troverà “entro la primavera dell’anno prossimo” l’intesa globale alla quale sta lavorando l’Ocse, allora la Commissione presenterà “una proposta europea”. Una possibile strada, indica la danese, “sarebbe quella di considerare il fatturato” e in base a quello fissare l’imposta. Tuttavia, aggiunge, se si adotta questo sistema “bisogna stare bene attenti a definire le aliquote, dal momento che si tratta di aziende con bilanci molto differenti tra loro”, e si presenta “il problema che alcune imprese generano valore senza grandi ricavi”.
Sempre in materia di fisco, Vestager è intervenuta anche sulla trasparenza dei bilanci delle multinazionali. La scorsa primavera l’esecutivo comunitario, ricorda la commissaria, ha varato una proposta legislativa per imporre alle corporation il cosiddetto ‘country-by-country reporting’, ovvero la pubblicazione delle informazioni su quante tasse ogni paghino in ciascuno Stato. In questo modo, sostiene la commissaria, “il pubblico potrebbe vedere da sé quali società pagano le tasse dove realizzano i propri profitti”. Ora la parola spetta agli Stati membri, e l’esponente della Commissione si augura che “i governi nazionali lavorino in Consiglio per trasformare rapidamente questa proposta in legge”.
Altro fronte sensibile in tema di tasse è il contrasto al fenomeno del ‘tax ruling’, la pianificazione fiscale attraverso la quale le aziende sfruttano disarmonie tra sistemi fiscali per ridurre al minimo le imposte da pagare. Su questo aspetto la Commissione europea è intervenuta avvalendosi anche dei documenti emersi dallo scandalo Luxleaks sul trattamento di favore che il Lussemburgo usava per attrarre aziende straniere, e Vestager non esclude che anche i documenti emersi dall’inchiesta più recente sui cosiddetti ‘Paradise papers’ possano essere utilizzati. “Stiamo valutando”, ha dichiarato la commissaria.
Infine, in una conferenza stampa a margine dell’evento alla Bocconi, la titolare della Concorrenza ha espresso la volontà della Commissione di arrivare presto a un pronunciamento sull’acquisizione delle acciaierie Ilva da parte della cordata formata dal gruppo Marcegaglia con Arcelor Mittal. L’obbiettivo è definire la questione “in anticipo rispetto alla scadenza legale” del 23 marzo prossimo. “Vogliamo analizzare se nelle procedure ci sono aspetti che danneggiano i clienti che acquistano materiale in acciaio in Europa, ad esempio per il settore automobilistico”, ha precisato la commissaria. Ma “dobbiamo essere veloci”, aggiunge, “e se troveremo eventuali problematiche di concorrenza sarà il compratore che dovrà occuparsene, risolvendole e facendo chiarezza”.