Roma – “Abbiamo già investito quasi 700 milioni di sterline in preparativi per la Brexit, e ora accantoneremo nei prossimi due anni altri 3 miliardi di sterline”, circa 3,4 miliardi di euro, ma “sono pronto a stanziare ulteriori somme se e quando necessario”. Il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, equivalente britannico del ministro delle Finanze, mette sul piatto queste cifre, per fare fronte a tutte le esigenze legate al divorzio dall’Ue.
“Il Paese deve abbracciare il cambiamento che ha di fronte e coglierne le opportunità”, ha affermato il ministro presentando la finanziaria che a suo avviso getta le basi per una “visione di una nazione prospera e inclusiva”, che può contare sui più alti livelli tecnologici e affermarsi ancora di più a livello globale.
La cifra che il Regno unito dovrà versare per il mantenimento degli impegni finanziari nei confronti dell’Unione europea rimane a oggi uno dei punti più spinosi della trattativa. L’interrogativo sulle reali intenzioni britanniche sembra destinato però a sciogliersi a breve. Se, come più volte dichiarato, l’esecutivo May intende avviare entro fine anno il negoziato sui rapporti futuri con i 27, dovrà fornire un quadro definito entro il prossimo Consiglio europeo di metà dicembre, quando i capi di Stato e di governo europei decideranno se i progressi sul divorzio sono sufficienti per avviare la trattativa parallela sulle relazioni future.