Bruxelles – Il partenariato fra imprese e istruzione va incentivato e rafforzato. È quanto auspicato dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, durante il primo ‘Summit europeo imprese e istruzione’ che si è svolto oggi nell’Aula di Bruxelles. “Abbattere il muro invisibile che separa lavoro e istruzione è una necessità”, ha dichiarato Tajani, che ha annunciato “una riforma dell’istruzione ambiziosa”, a cui stanno lavorando gli eurodeputati, “per garantire un futuro prospero ai nostri giovani” coordinando l’azione delle istituzioni europee con gli altri “Stati membri e con le imprese, sia grandi che piccole”, in linea con il Patto per la gioventù approvato nel 2015. Il presidente del Parlamento ha parlato della necessità di lavorare su tre fronti: estendere i finanziamenti per il progetto ‘Erasmus per l’Imprenditoria’ e simili; creare corsi di formazione che preparino le nuove generazioni alle nuove professioni virtuali; affrontare la disoccupazione lottando contro l’analfabetismo digitale.
Tajani ritiene che gli studenti oggi debbano “uscire dalle università e dalle scuole professionali con qualifiche che preparino davvero loro per l’occupazione”, quindi il sistema educativo “deve adattarsi “al fatto che le esigenze del mercato del lavoro di oggi “cambino su base giornaliera” a causa di “globalizzazione e rivoluzione digitale”. A questo proposito, Tajani ha ricordato che l’Ue ha da poco festeggiato i trent’anni dell’Erasmus, il programma che ha creato opportunità per nove milioni di giovani europei da quando è stato avviato ad oggi. “Il nostro piano è di estendere questo programma”, ha commentato Tajani, “affinché si concentri su partenariati pubblico-privato per aiutare chi entra nel mercato del lavoro” e ha dichiarato che l’Ue sta già procedendo in questo senso “cominciando dall’assegnare altre risorse al progetto ‘Erasmus per giovani imprenditori’ (che promuove la mobilità e lo scambio di esperienze e competenze tra giovani proprietari di start up europee)”.
Il presidente del Parlamento europeo ha parlato della decisione di continuare a estendere i finanziamenti anche agli altri programmi Ue per i giovani lavoratori: ‘Europa creativa’ (che promuove e salvaguarda la diversità linguistica e culturale europea per rafforzare la competitività del settore culturale e creativo soprattutto in termini economici); Horizon 2020 (per la ricerca e l’innovazione) e Marie Curie (per incoraggiare i ricercatori expat a tornare nel proprio paese). Si tratta di attività che insieme al Corpo per la solidarietà europea (che promuove il volontariato) lanciato quest’anno, “stanno già aprendo opportunità per migliaia di giovani”, in virtù del fatto che offrono esperienze e competenze in grado di “combattere l’analfabetismo digitale” e “adattarsi alla globalizzazione”, ha sottolineato il presidente.
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