Roma – Le opposizioni insorgono e il governo getta acqua sul fuoco. Le reazioni alla richiesta di ulteriori chiarimenti sui conti pubblici da parte di Bruxelles rispettano il copione già scritto, com’era prevedibile dopo le prove generali della settimana scorsa, quando il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen aveva anticipato il rilievi mossi oggi all’Italia dall’esecutivo comunitario.
Non c’è ancora una reazione ufficiale del governo alla richiesta formalizzata dai commissari Valdis Dombrovskis (Euro) e Pierre Moscovici (Affari economici), ma dal ministero dell’Economia fanno sapere che la lettera indirizzata al ministro Pier Carlo Padoan non preoccupa il governo, che anzi è fiducioso di poter chiarire “i rispettivi punti di vista” attraverso “un dialogo costruttivo” con Bruxelles, “senza la necessità di ricorrere a ulteriori interventi” di correzione dei saldi di bilancio.
Basterà il confronto, secondo Via XX Settembre, che evidentemente conta di riuscire a spuntarla sui criteri di calcolo alla base delle valutazioni della Commissione europea. Già questo ridurrebbe la distanza tra le richieste di Bruxelles e ciò che l’Italia ritiene di aver già fatto. Ma le opposizioni la vedono diversamente, a cominciare dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che legge nella lettera dell’Ue “chiari inviti all’Italia, da parte della Commissione europea, a effettuare una manovra correttiva sui conti pubblici entro il prossimo maggio”. Così, prosegue il deputato azzurro, “il problema è che i disastri lasciati dall’attuale Governo dovranno essere riparati dal prossimo”.
È quindi “un’eredità pesantissima” quella sul prossimo esecutivo, almeno secondo Brunetta che comunque spera di raccoglierla insieme con l’alleato leghista Matteo Salvini. Anche il leader del Carroccio addossa alle politiche economiche dell’esecutivo la responsabilità dei richiami sui conti pubblici, ma non sembra preoccuparsi molto delle conseguenze: “Se saremo al governo”, dice, “la letterina in cui Bruxelles ci chiederà di fare altri tagli ai danni dei cittadini italiani finirà nella raccolta differenziata”, come “carta straccia”.