Bruxelles – L’Unione europea ha deciso di sanzionare Dmitrij Vladimirovich Ovsiannikov, governatore Sebastopoli, città autonoma della Crimea annessa alla Russia nel marzo del 2014, aggiungendolo alla lista delle persone colpite dalle misure restrittive per “azioni che mettono in pericolo o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Le sanzioni, che si applicano a 150 persone e 38 entità, e che sono state prolungate il 14 settembre scorso, resteranno in vigore fino al 15 marzo del 2018. Le altre misure messe in atto dall’Ue in risposta alla crisi ucraina includono sanzioni economiche mirate su settori specifici dell’economia della Federazione Russa (in vigore fino al 31 gennaio 2018), e misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli (in vigore fino al 23 giugno 2018).
Queste le motivazioni delle sanzioni:
“Ovsyannikov è stato eletto ‘governatore di Sebastopoli’ in occasione delle elezioni del 10 settembre 2017 organizzate dalla Federazione russa nella città di Sebastopoli illegalmente annessa.
Il 28 luglio 2016 il presidente Putin lo ha nominato ‘governatore facente funzione di Sebastopoli’. In tale veste, ha operato per un’ulteriore integrazione della penisola di Crimea illegalmente annessa alla Federazione russa, ed in quanto tale è responsabile di azioni o politiche che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina o del sostegno a tali azioni o politiche.
Nel 2017 ha rilasciato dichiarazioni pubbliche a sostegno dell’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, e in occasione dell’anniversario del ‘referendum’ illegale in Crimea ha reso omaggio ai veterani della cosiddetta ‘unità di autodifesa’ che ha agevolato lo schieramento di forze russe nella penisola di Crimea in vista della sua annessione illegale da parte della Federazione russa e ha chiesto che Sebastopoli diventasse la capitale meridionale della Federazione russa”.