Bruxelles – L’Italia rischia di perdere la sfida del futuro. Si tratta della partita tecnologica, della spinta all’innovazione, della rivoluzione informatica. “In futuro nove posti di lavoro su dieci richiederanno competenze digitali”, rileva la Commissione europea e non a caso. In Europa attualmente solo il 56% dei cittadini di età compresa tra i 16 e i 74 anni ha conoscenze informatiche di base. Vuol dire che quattro europei su dieci non stanno al passo coi tempi, con gli italiani che fanno più fatica ancora. L’Italia è quartultima su 28 per tasso di alfabetizzazione informatica della popolazione. Solo il 44% della popolazione può cercare di rispondere alle esigenze di un settore che, da qui al 2025, potrebbe arrivare a creare fino a 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro. Volendo leggerla in un altro modo, sei italiani su dieci sono già fuori mercato. Solo le performance di Bulgaria (26%), Romania (28%) e Cipro (43%) sono peggiori di quelle tricolori.
La Commissione europea insiste sulla necessità di completare il mercato unico digitale entro la fine del prossimo anno, spingendo in particolare sugli investimenti per le infrastrutture, sui flussi di dati, l’aumento della sicurezza informatica, commercio telematico. Ma accanto a tutto questo servirà un’azione di formazione degli europei, con l’Italia chiamata a sforzi maggiori che nel resto d’Europa.