Roma – Quello siglato tra Fincantieri e Stx France “è un accordo per la crescita”, secondo l’amministratore delegato del colosso italiano della cantieristica navale, Giuseppe Bono. “Non coglierlo”, ha spiegato il manager ai senatori della commissione Industria di Palazzo Madama, “avrebbe svantaggi, in prospettiva, anche nell’accesso ai finanziamenti che l’Europa comune comunque deve fare nell’ambito della difesa”. La partnership con il gruppo francese, quindi, “ci fa entrare in questa dimensione dalla porta principale”, ha sottolineato Bono.
L’amministratore di Fincantieri ha posto l’accento anche sulla strategicità dei rapporti con la Francia, visto che in Europa “sulla difesa i francesi sono i più forti, anche perché hanno il nucleare, e con l’uscita del Regno unito rimane l’unico Paese membro ad avere un deterrente” di questo tipo.
Il rapporto tra i due Paesi sulla cantieristica navale sembra destinato a mantenersi molto stretto. Infatti, prevede Bono, dell’accordo tra Fincantieri e Stx “alla fine dovremo fare un’unica società”, e “i due governi hanno già stabilito che verrà partecipata pariteticamente” dall’esecutivo francese e da quello italiano.
Il modello sarà probabilmente quello di Stm, ha indicato il manager rispondendo al presidente della commissione Industria, Massimo Mucchetti, il quale ha citato proprio l’esempio dell’azienda leader nella microelettronica, partecipata pariteticamente da francesi e italiani. “Personalmente ho in mente quello schema”, ha indicato Bono, “e credo che anche i due governi” pensino allo stesso modello.