Bruxelles – La scelta di Amsterdam come nuova sede per l’Agenzia europea del farmaco dopo la Brexit sta scatenando un mare di polemiche più che per il merito, per il metodo dell’assegnazione, che è arrivata attraverso un sorteggio dopo che all’ultimo turno di votazioni si era arrivato a un pareggio nei voti con Milano.
“Personalmente trovo sbagliato il sistema del sorteggio, è un sistema che sicuramente non aumenta la fiducia dei cittadini europei per le istituzioni comunitarie”, ha commentato Patrizia Toia capo delegazione del Pd all’europarlamento, secondo cui “piuttosto che affidarsi alla sorte sarebbe stato più democratico far co-decidere il Parlamento europeo insieme al Consiglio, come avviene nel normale processo decisionale dell’Ue”.
“Con un lancio di moneta l’Ue sottrae 2 miliardi di indotto all’Italia, insieme a opportunità e prospettive per tanti giovani”, ha attaccato Lorenza Fontana, eurodeputato della Lega, lamentando che “si è affidata alla sorte una scelta che andava operata con criteri tecnici, magari incentivando proprio quei Paesi come l’Italia che hanno la metà dei ricercatori occupati rispetto alla media europea”, e per questo ora “si apre un’ulteriore voragine nei crediti che il nostro Paese vanta nei confronti di Bruxelles”.
Gli eurodeputati Pd hanno scritto una lettera indirizzata ai vertici Ue. “Le decisioni e le scelte che riguardano i cittadini europei e le istituzioni comunitarie devono essere prese in modo pubblico, trasparente e motivato, coinvolgendo anche il Parlamento europeo” si legge nel documento. “I ministri e i governi devono rendere conto agli elettori dei propri voti così come facciamo noi eurodeputati. I ‘mercanteggiamenti’ a porte chiuse tra Governi nazionali e i sorteggi non possono essere dei sistemi accettabili per un’Unione europea che voglia conquistare la fiducia dei cittadini”, hanno scritto. Ma le regole di votazione per decidere le sedi che avrebbero ospitato l’Ema e l’Eba “sono state decise dagli Stati membri in una riunione dei ministri degli esteri”, ha però ricordato il portavoce della Commissione Europea
“Tutti parlano di una beffa e di uno sfortunato sorteggio”, ha perciò dichiarato l’eurodeputato del Movimento 5 stelle Marco Valli secondo cui “la verità è che Milano, da favorita sulla carta con la proposta migliore, non è riuscita a vincere. È evidente che, nonostante la Brexit, l’Italia appartenga ancora alla serie B del Continente”. Della stessa opinione Massimo Paolucci di Mdp che ha definito “perfettamente inutile scaricare sulla Commissione Europea” per “responsabilità e scelte che appartengono ad altri” visto che “la procedura del sorteggio per assegnare l’Ema è stata decisa a giugno scorso dai 27 Stati membri”. Per Paolucci ora quindi “è inutile versare lacrime di coccodrillo e cercare alibi per come sono andate le cose: c’era un accordo tra Stati e se si vogliono trovare i motivi reali di quanto accaduto bisogna guardare al peso europeo dell’Italia e alle nostre alleanze, assolutamente insufficienti che hanno penalizzato Milano”.