Bruxelles – Alla fine solo la sorte ha potuto fermare la candidatura di Milano per diventare la nuova sede dell’Agenzia del Farmaco “Ema”, che dovrà lasciare Londra in seguito alla Brexit.
Dopo tre turni di votazione la lista di 19 candidate si era ridotta a due, il capoluogo lombardo e Amsterdam e, come prevede il regolamento, ha deciso la sorte, con i nomi delle città chiusi ciascuno in una pallina dentro a un’urna: Ema andrà in Olanda. Non è “colpa” di nessuno, l’Italia non ha da recriminare. Era una battaglia complicata e il governo di Roma con le istituzioni lombarde sono riusciti ad arrivare sino alla fine, sino a dove nulla può la volontà umana, ma solo la sorte. “Il voto di oggi conferma la validità della candidatura di Milano – ha detto il sottosegretario Sandro Gozi dopo il sorteggio -. C’è amaro in bocca per aver perso con l’estrazione della pallina, ma sulla pallina non c’era influenza politica che tenesse”.
Al primo turno di voti tra i ministri degli Affari europei qui a Bruxelles Milano era in testa, con 25 voti su Amsterdam e Copenaghen appaiate a 20. Si va al secondo turno, con un sistema di voto diverso, e Milano è ancora in testa, con 12 punti contro i 9 di Amsterdam, con la quale va al terzo turno. Lì si è pareggiato, la Slovacchia si è astenuta e si è fatto 13 a 13. Poi la bestia nera della pallina da estrarre a sorte, mesi e mesi di lavoro affidati a un colpo di fortuna. Che non è arrivato.
Per il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, si è trattato una beffa. Il premier ha affidato a Twitter la sua prima reazione, ringraziando Milano e “tutti coloro che si sono impegnati” per portare l’Ema nel capoluogo meneghino, ha sottolineato la sfortuna di una “una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!”, ha concluso.
Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per #Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) November 20, 2017
Essere arrivati sino alla fine del percorso, ha spiegato il sottosegretario Gozi a Bruxelles, “è il risultato di un grande lavoro di squadra, che ha visto impegnati il governo, la Regione Lombardia e il sindaco di Milano. Amo lo sport, e parlando in termini sportivi potremmo dire che abbiamo nemmeno perso ai rigori ma con la monetina, e sulla monetina non c’è influenza politica che tenga”.
Gozi racconta che in questi mesi “abbiamo lavorato a nord, sud, est e ovest, e oggi abbiamo raccolto consensi da tutte le parti. Abbiamo lavorato per superare una logica di blocchi che riteniamo non faccia il bene dell’Europa. Ci sono Paesi che ci tengono a far sapere che ci hanno sostenuto, e sono Grecia, Malta, Romania e Cipro. Altri hanno chiesto di mantenere il voto segreto e quindi non possono dirvi chi sono gli altri che hanno votato per noi”.
Per il sottosegretario le tre ‘finaliste’, Milano, Amsterdam e Copenaghen, erano “tre candidature ineccepibili per la vittoria finale, e questo è segno di grande serietà dell’Europa”.
“Tutti parlano di una beffa e di uno sfortunato sorteggio – afferma in contro tendenza l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Marco Valli – la verità è che Milano, da favorita sulla carta con la proposta migliore, non è riuscita a vincere. È evidente che, nonostante la Brexit, l’Italia appartenga ancora alla serie B del Continente”. Secondo Valli “siamo stati rappresentati per oltre 20 anni da Governi di centro destra e centro sinistra, i quali hanno accettato tutti i compromessi europei spesso penalizzanti per l’Italia e basati su logiche diverse da quelle dettate dal merito e dal buon senso, ultima questa sull’Ema”.
I giornalisti hanno poi chiesto a Gozi se questa sconfitta apre a una sorta di ‘riparazione’ che potrebbe portare Pier Carlo Padoan alla presidenza dell’Europgruppo, ma il sottosegretario ha sostenuto che “non è stato mai fatto alcun legame tra la sede dell’Ema e la presidenza dell’Eurogruppo”.
L’autorità bancaria europea (Eba) un po’ a sorpresa non è toccata a Francoforte, ma andrà invece da Londra a Parigi, che ha vinto come Amsterdam in un sorteggio, con Dublino.