Bruxelles – Il presidente della Repubblica austriaca Alexander Van Der Bellen dice no alla nomina di ministri di estrema destra. Il 73enne leader storico dei Verdi austiaci è più volte intervenuto nei colloqui della nuova coalizione del governo di Vienna. L’Ovp, il partito dei conservatori, guidati da Sebastian Kurz, sta tenendo colloqui con il partito di estrema destra Fpo di Heinze Christian Strache per la formazione del nuovo governo. Il presidente federale ha però chiarito che non vuole vedere i principali ministeri, degli Esteri e degli Interni, nelle mani dei politici di Fpo, e che farà tutto ciò che è in suo potere per impedirlo.
Recentemente, Van Der Bellen ha fatto in pubblico i nomi dei parlamentari del Fpo che rifiuta di nominare ministri. Il primo è il vice sindaco di Vienna, Johann Gudenus. L’altro, Harald Vilimsky, è un eurodeputato. Entrambi sono attualmente seduti al tavolo dei negoziati della futura coalizione. Il presidente è irremovibile nei loro confronti per numerose ragioni.
Nina Weissensteiner, giornalista di Der Standard, la principale testata dell’Austria, ha esaminato il passato dei due politici Fpo. Per lei “è chiaro che Gudenus, nato nel 1976, diplomato all’Accademia diplomatica e membro della Fraternità Vandalia (una confraternita anti immigrati), non possa essere nelle grazie di Van Der Bellen”. In più Gudenus è stato presidente dell’Anello Freiheitlicher jugend osterreich, un’organizzazione giovanile di estrema destra ispirata all’ideologia nazista. Nel marzo 2004, di fronte al crescente numero di immigrati di varie etnie in Austria, l’allora 27enne Gudenus dichiarò “Proprio come la lingua tedesca, la nostra gente è minacciata. Abbiamo bisogno di un “Umvolkung” sistematico per porre fine a questo.” ‘Umvolkung’ significa ‘re-germanizzazione ‘ ed è un termine che viene direttamente dal dizionario nazista.
L’altro parlamentare Fpo non considerato idoneo da Van Der Bellen per un ufficio ministeriale, Harald Vilimsky, è il vicepresidente dell’Enf, l’alleanza euroscettica di destra al Parlamento europeo. Tra i 37 membri dell’alleanza ci sono i rappresentanti del Front national di Marine Le Pen, della Lega Nord italiana di Matteo Salvini e del partito del belga Vlaams Belang, che oltre ad essere contro l’accoglienza dei migranti, rivendica l’indipendenza delle Fiandre.
Il Partito della libertà austriaco ha difficoltà a ignorare il volere del presidente Van Der Bellen, poiché l’articolo 70 della costituzione afferma che “su proposta del cancelliere federale il presidente della Repubblica austriaca nomina gli altri membri del governo”.
Mercoledì 15 novembre migliaia di persone si sono radunate nel centro di Vienna per protestare contro la potenziale nuova coalizione di governo.